Formazione
16 Dicembre 2022Durante il parto, la zona del perineo può essere soggetta a lividi, lacerazioni spontanee, episiotomie o ad altri traumi dovuti dall'uso della ventosa o del forcipe. (1)
Secondo uno studio canadese, nel primo giorno post-partum il 97% delle donne sottoposte ad episiotomia, il 95% delle donne con lacerazioni del perineo superficiali o poco profonde, e il 75% delle donne con un perineo intatto soffrono di dolore nella zona del perineo. Il dolore può essere davvero intenso e in alcune donne può trasformarsi in un fastidio limitante che dura settimane o mesi, interferendo con la cura del bambino e con l'avvio dell'allattamento. (1)
Una recente revisione Cochrane ha analizzato gli effetti di una singola dose di paracetamolo (500 mg o 1000 mg) sul dolore post-partum attraverso i dati provenienti da 10 studi, per un totale di 1301 donne coinvolte. (1)
I risultati indicano che paracetamolo ha permesso di ridurre adeguatamente il dolore post-partum, prevalentemente dovuto a una episiotomia, già 4 ore dopo un parto naturale (riduzione del 58% nelle donne trattate con paracetamolo vs 27,1% delle donne non trattate). Poche donne trattate con paracetamolo hanno, inoltre, richiesto un ulteriore dose di antidolorifico (10,4% vs 30,5% delle donne non trattate). Entrambi gli esiti sono risultati indipendenti dalla dose raccomandata di paracetamolo assunta negli studi. (1)
Il dolore perineale post-partum è, spesso, il risultato degli effetti dei traumi e dell'infiammazione a carico del perineo, ed è trasmesso dal nervo pudenda che raccoglie la sensibilità dai genitali esterni e dagli sfinteri vescicale e del retto. Il paracetamolo presenta molteplici meccanismi d'azione, tra i quali la capacità di interagire con il sistema nervoso centrale attraverso i sistemi oppioidi, serotoninergici e cannabinoidi. (1)
Gestire il dolore perineale in modo adeguato è importante per le neomamme, ma molte donne si rifiutano di assumere farmaci antidolorifici perché sono preoccupate degli effetti che potrebbero avere sul latte materno e, di conseguenza, sul bambino. (1)
Secondo le evidenze disponibili in letteratura, la quantità di paracetamolo escreta nel latte materno è inferiore al 2% della dose assunta dalla mamma, e ha un'emivita di eliminazione relativamente breve. Per questo motivo, l'American Academy of Pediatrics considera il paracetamolo un farmaco antidolorifico compatibile con l'allattamento. (1)
Inoltre, uno studio sugli effetti del paracetamolo nelle donne in gravidanza sottoposte a cure perinatali esclude un aumento del rischio di parti pretermine o di riduzione del peso alla nascita e dell'età gestazionale dei bambini dovuti all'uso del paracetamolo. (2)
Sebbene i dati sulla sicurezza di paracetamolo nella mamma e nel neonato siano ancora da confermare, non esistono prove sull'aumento di eventi avversi legati all'uso del farmaco alla dose raccomandata di 500-1000 mg al bisogno ogni 4-6 ore, fino a un massimo di 3000 mg al giorno. (1,3)
Il paracetamolo in gravidanza dovrebbe essere comunque usato alla dose efficace più bassa per il più breve tempo possibile e con la più bassa frequenza possibile. (3)
Bibliografia
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