dic52014
Vaccinazioni in calo, Muschietti: farmacisti non coinvolti nelle campagne
Dopo le rassicurazioni sulla non sussistenza di nesso causale tra i vaccini Fluad e gli eventi avversi segnalati in questi giorni l'Agenzia europea del farmaco invita a continuare le vaccinazioni. A questo invito fa però riscontro un dato italiano di copertura in calo. Tra il 2000 e il 2006, in Italia c'era stato un continuo e consistente aumento passando, per gli ultrasessantacinquenni, dal 40% fino a oltre il 65% ma da allora la curva ha cambiato direzione, con un calo progressivo e un crollo negli ultimi due anni. Una situazione simile si è verificata in Francia, ma non in Inghilterra, dove si è superato il 75%. Secondo Franco Gariboldi Muschietti, presidente di Farmacie Unite, «è stato diffuso un allarmismo probabilmente eccessivo che produce un timore nella popolazione». Ma oltre all'effetto degli allarmismi diffusi dai media, l'inversione della tendenza alla crescita delle vaccinazioni è dovuta, secondo Muschietti a «una gestione della vaccinazione affidata ai medici di base, noi farmacisti abbiamo perduto quell'ambito di azione e di conseguenza il monitoraggio della situazione. Probabilmente la popolazione trova maggiori difficoltà a recarsi dal medico, che riceve solo in determinate ore e questo può aver contribuito a una flessione nel numero di persone che si vaccinano». Inoltre, aggiunge, «alcuni scelgono terapie alternative, perché molti medici sono orientati alla medicina naturale. Infine la fiducia del paziente è condizionata dal fatto che nonostante il vaccino abbia contratto l'influenza, perché nel periodo di arrivo del virus c'è stata una modifica del ceppo virale e la vaccinazione non copre totalmente il rischio».
Renato Torlaschi