feb112021
Vaccini anti-Covid, contagi in calo tra gli operatori sanitari
Arrivano i primi risultati delle vaccinazioni anti-Covid somministrate agli operatori sanitari: calano i contagi nelle categorie del 64%. I dati del monitoraggio della Fondazione Gimbe
Primi risultati sul fronte
vaccinazioni anti-Covid somministrate agli operatori sanitari: nella categoria i contagi si sono ridotti del 64%. Sono i dati emersi dall'analisi preliminare della Fondazione Gimbe che ha diffuso il monitoraggio indipendente condotto nella settimana 3-9 febbraio 2021.
Somministrazioni e cicli vaccinali completati
Al 10 febbraio, riporta una nota del Gimbe, hanno completato il ciclo vaccinale con la seconda dose 1.214.139 persone (2,04% della popolazione). Ci sono marcate differenze regionali, segnala la Fondazione: dal 1,38% della Calabria al 3,58% della Provincia Autonoma di Bolzano. «In generale - afferma
Renata Gili, responsabile Ricerca sui servizi sanitari della Fondazione Gimbe - se da un lato i ritardi delle forniture interessano l'intero primo trimestre con inevitabile rallentamento della campagna vaccinale, dall'altro le Regioni stanno gestendo correttamente le dosi, completando il ciclo vaccinale nei tempi corretti. Rispetto alle categorie di persone vaccinate - spiega Gili - il 70% delle dosi sono state destinate a "operatori sanitari e sociosanitari", il 18% a "personale non sanitario", l'11% a "personale ed ospiti delle Rsa" e meno dell'1% a "persone di età ≥80 anni", con notevoli differenze regionali». Al momento, solo il 3,6% (158.805) degli over 80 ha ricevuto almeno una dose di vaccino, e solo il 2,2% (96.503) ha completato il ciclo vaccinale, percentuali molto lontane dal target di copertura raccomandato dalla Commissione europea per questa fascia di età: 80% entro il 31 marzo 2021.
Efficacia misurabile sugli operatori sanitari
Sulla base dei dati pubblicamente disponibili al momento è possibile valutare l'efficacia della vaccinazione solo sugli operatori sanitari, i cui contagi vengono monitorati regolarmente dall'Istituto Superiore di Sanità. Se i nuovi casi nella popolazione generale sono stabili da 3 settimane, tra gli operatori sanitari si sono ridotti del 64,2%: dai 4.382 rilevati nella settimana 13-19 gennaio, quando è stata avviata la somministrazione delle seconde dosi, ai 1.570 della settimana 3-9 febbraio. «Presupponendo che le modalità di screening periodico degli operatori sanitari non siano state modificate - spiega
Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione - questa netta riduzione è verosimilmente effetto della somministrazione di circa 1,9 milioni di dosi di vaccino in questa categoria di popolazione».