mag172021
Vaccini anti-Covid, Toscana: in settimana accordi farmacie e medici base
In toscana si va verso le 35 mila somministrazioni al giorno cui si aggiungeranno le vaccinazioni fatte dai medici di famiglia e dai farmacisti con cui l'accordo è in via di definizione con possibile firma mercoledì
La Regione Toscana apre nuovi punti vaccinali e si avvia verso le 35 mila somministrazioni al giorno «a cui si aggiungeranno le vaccinazioni fatte dai medici di famiglia e dai farmacisti» con cui l'accordo è in via di definizione con possibile firma mercoledì. Ad annunciarlo è il presidente della regione Toscana Eugenio Giani a margine dell'inaugurazione a Pistoia del nuovo hub per fare le vaccinazioni.
Giani: questa sarà la settimana decisiva per gli accordi
Per le vaccinazioni nelle farmacie e dai medici di base «questa sarà la settimana decisiva per gli accordi» ha detto Giani precisando: «Con le farmacie abbiamo l'appuntamento mercoledì, per vedere se chiudiamo l'accordo e partire entro fine mese. Mentre per i medici di base si tratta solo di perfezionare alcuni aspetti, però anche in questo caso vorremmo arrivare all'accordo il prima possibile, perché i medici di base significano qualità della vaccinazione. Oggi la Toscana, che era stata criticata per gli over 80, è con il Veneto l'unica regione che ha superato il 98% delle persone over 80 vaccinate. Questo perché il medico di base, quando fa la telefonata dà fiducia e quindi anche l'anziano, che magari è refrattario alla vaccinazione, con i medici di base si vaccina». Con l'apertura di nuovi punti vaccinali, tra cui Fucecchio, Certaldo, Montecatini, Pistoia, Dicomano, Scarperia e Reggello, la Toscana arriverà «a 35 mila somministrazioni al giorno negli hub pubblici, a cui si aggiungeranno le vaccinazioni fatte dai medici di famiglia e dai farmacisti, per un totale di 55 mila dosi giornaliere». «Negli ultimi giorni - ha aggiunto Giani - c'è stato un salto di qualità, anche per l'aumento delle dosi di vaccino disponibile, soprattutto di Pfizer. L'obiettivo a cui si punta è quello di arrivare a fine settembre con una quota tra i 2,6 e i 2,8 milioni di vaccini fatti, garantendo quindi l'immunità di gregge. Certo, tutto dipende dalla quantità di vaccini che ci mandano».