giu132017
Vaccini, Pagliacci (Sunifar): farmacia presidio per vigilanza e prevenzione
Il dibattito sui vaccini non lascia fuori la categoria dei farmacisti che vengono, spesso, indicati come nuove figure che potrebbero aiutare il Ssn nella campagna di sensibilizzazione e somministrazione dei vaccini. «In ambito preventivo - spiega a Farmacista33 la neo presidente Sunifar,
Silvia Pagliacci - fare informazione potrebbe essere un nostro compito. A maggior ragione se teniamo conto che si è arrivati alla situazione di oggi anche in virtù di una mancata e capillare educazione da parte degli operatori sui territori. Colpe certo da non imputare ai farmacisti, considerato che mai ci ha messo a parte dei piani di medicina pubblica». Ma affinché il farmacista sia ben ferrato sull'argomento, nonostante il corso di laurea contenga già esami ad hoc, c'è bisogno secondo Pagliacci che si intensifichi la formazione.
«Bisogna innanzitutto fare informazione e formazione, con corsi Ecm ad esempio sull'uso dei vaccini e sui piani vaccinali, in modo da essere utilizzati come 18mila ripetitori su tutto il territorio nazionale. Cosa che probabilmente farebbe la differenza. In questo momento, invece, dai colleghi non abbiamo risposte univoche perché mai nessuno ha pensato di usare i farmacisti per questo scopo. Bisogna, insomma, riappropriarci del nostro ruolo nella farmacovigilanza e nella prevenzione». Ma è invece sulla possibilità di diventare vaccinatori che Pagliacci ha qualche dubbio. «Non vorrei, così, entrare in concorrenza con i medici che sono preposti a gestire questo aspetto. Rivendico, invece fortemente, la funzione del farmacista nella corretta conservazione del vaccino, perché sappiamo che questo ha preso strade diverse dove non viene particolarmente curata la catena del freddo. Le farmacie italiane hanno una logistica e un controllo che permetterebbe al vaccino di essere sempre ben conservato. Ed è per questo che abbiamo sollecitato il ministro Lorenzin in questo senso. Siamo a disposizione soprattutto nelle aree rurali dove i servizi vaccinali sono stati soppressi». Rossella Gemma