Politica e Sanità
31 Agosto 2017Nelle farmacie territoriali manca il vaccino antitetanico. Se non di assenza, che pure sussiste a macchia di leopardo, si deve parlare di grave carenza, dai confini con la Svizzera fino alla Sicilia. Il problema non è tanto distributivo quanto produttivo. Da Roma Andrea Cicconetti segretario di Federfarma Roma conferma: «Ho solo due esemplari di vaccino abbinato, non singolo, presi dal grossista a inizio estate, ma le aziende hanno comunicato all'Agenzia del Farmaco di avere problemi produttivi già a primavera». Situazioni registrate in modo sporadico in Lombardia, Campania, Emilia Romagna, confermano il problema. Se si verifica la tabella del sito Aifa (vedi tabella) sui farmaci carenti, la situazione appare complessa anche per quanto riguarda l'approvvigionamento da parte di Asl e ospedali. «Certo, non si arriva a carenze ancora più penalizzanti per il cittadino come quella delle eparine e in particolare del Clexane, centinaia di volte più richieste in farmacia di un vaccino antitetano; ma tra vaccini singoli e abbinati oggi ufficialmente in commercio, Aifa segnala "problemi produttivi" almeno per tre» spiega Cicconetti «È critica la situazione dei vaccini singoli, confezione monodose (una siringa di antitetano da 0,5 ml): per uno la ripresa produttiva è prevista ad ottobre, mentre non è ancora prevista per un secondo e questi due casi l'Agenzia ha autorizzato le strutture sanitarie ad importare il prodotto dall'estero. Sussistono problemi produttivi anche per un vaccino antitetano+antidifterica, il cui produttore ha annunciato di aver aperto una finestra produttiva tra il 15 agosto di quest'anno e tutto ottobre; per trovare alternative, Aifa consiglia di rivolgersi allo specialista o al medico di medicina generale».
Nel caso del vaccino abbinato, l'alternativa c'è: un prodotto di marca disponibile sia in confezione da dieci per i centri vaccinali sia in monodose per le farmacie territoriali. Per inciso, i problemi produttivi sono una dicitura generica, può significare problemi al sito di produzione o dovuti a carenza di scorte di materie prime, anche una sola. «In genere è il vaccino antitetanico singolo che non si trova più», spiega un medico igienista che vuol restare anonimo, aggiungendo che l'antitetano costa molto poco e in abbinamento il prezzo cresce rendendo più conveniente la commercializzazione. Poi sottolinea un altro aspetto: «Il problema della carenza di vaccino, non di siero, prodotto diverso che dà protezione a breve (e pure presenta problemi di reperibilità) è più grave per gli adulti; le prime dosi nell'infanzia sono somministrate obbligatoriamente in abbinamento con dosi molto più alte di vaccino antidifterico. Crescendo, i vaccini antitetano, pur importanti (la protezione dell'antitetanica dura 5-10 anni) si trovano più raramente». E questo è grave in un paese come l'Italia che, secondo l'European Centre for Disease Prevention and Control 2012, dal 2006 riporta il più alto numero di casi di tetano in Europa, tra i 53 e i 64 in un anno e soprattutto tra adulti, con le donne sopra i 64 anni a rappresentare i tre quarti delle vittime.
Paolo Vintani vicepresidente di Federfarma Milano, confermando la carenza distributiva in Lombardia, vede il settore dei vaccini "minori" strategico per le farmacie, «dovremmo fare la voce grossa per far sì che proprio nelle farmacie territoriali non manchino i vaccini come l'antitetano, che ci vengono chiesti una tantum ma possono rappresentare un servizio chiave per la farmacia. Oggi manca una sorveglianza di breve e di lungo periodo proprio su vaccini come l'antitetano; il farmacista potrebbe, in accordo con la medicina generale, farsi carico di forme di monitoraggio degli effetti avversi e dell'educazione sanitaria dei cittadini, quanto meno del richiamo per le popolazioni a rischio».
Mauro Miserendino
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