set302013
Vescica iperattiva: nuovo farmaco in fascia C
Dopo l’autorizzazione centralizzata da parte dell’Ema dei mesi scorsi, sarà presto disponibile anche in Italia un nuovo farmaco a base di mirabegron per il trattamento della sindrome da vescica iperattiva. Diversamente dai farmaci antimuscarinici già in commercio, questo principio attivo è un agonista dei recettori beta-3 adrenergici del muscolo della vescica, induce il rilassamento vescicale durante la fase di riempimento, migliorando la capacità della vescica senza impedire lo svuotamento dell’organo e prolungando l’intervallo di tempo tra le minzioni. «Rappresenta la prima vera novità da 30 anni a questa parte per il trattamento di questa patologia, che in Italia interessa tre milioni di persone e ha grande rilevanza sanitaria e sociale», dice l'urologo Andrea Turbato docente all'università La Sapienza di Roma, che spiega come sia «devastante il suo impatto sulla vita emotiva e relazionale dei pazienti». Fino ad oggi le soluzioni disponibili erano: un supporto ai sintomi, vale a dire il pannolone, che dà sicurezza al paziente ma non elimina il problema, oppure l’impiego di farmaci antimuscarinici, che inibiscono le contrazioni involontarie dell'organo. «Ma a questi farmaci, peraltro efficaci» continua Turbato «è associato un alto tasso di abbandono della terapia per via di effetti collaterali quali secchezza delle fauci, stipsi e altro», invece la tollerabilità di mirabegron è risultata sovrapponibile al placebo. Unico neo la non rimborsabilità: un mese di terapia cosa 70 euro «più o meno» commenta la farmacologa Flavia Franconi dell'università di Sassari «quanto un mese di pannoloni. Con la differenza che il costo dei pannoloni viene rimborsato».