feb22018
Vin brulé: terapeutico grazie a cannella e chiodi di garofano
Questa bevanda tradizionale, che tecnicamente possiamo definire un enolita (vino medicato) di cannella e chiodi di garofano, non solo è piacevole al palato, ma può darci qualcosa in più, grazie alle proprietà delle spezie che lo compongono.
E non è certo un caso che queste spezie vengano usate in lauti banchetti e grandi abbuffate: non si tratta solo di una questione di sapori o di gusto per l'esotico, ma di buona digestione. Il chiodo di garofano aumenta la salivazione e la secrezione di enzimi da parte dello stomaco, in più stimola il movimento del tubo digerente. La cannella, dal canto suo, sembra possa aumentare il senso di sazietà: la cinnamaldeide (un metabolita secondario della cannella) è agonista del recettore TRPA1; dopo una singola dose di cinnamaldeide, i topi hanno ridotto significativamente l'appetito e la frequenza di svuotamento gastrico oltre a ridurre la produzione di grelina (ormone stimolante l'appetito).
Ma in questo periodo le spezie possono esercitare anche un'interessante attività antimicrobica, che ci permettono di considerare il Vin Brulè un'alternativa "popolare" per i primi sintomi influenzali.
La cannella, costosissima ai tempi della Roma imperiale: 300 grammi di cannella potevano costare la paga di dieci mesi di lavoro, si narra che nascesse direttamente in casa di Dioniso, e per questo era un ingrediente riservato a dei e re.
Il genere "cinnamomo" fa parte della famiglia delle Lauracee, piante tropicali, legnose, tipiche dell'Asia e Australia. In particolare, la specie che si utilizza in fitoterapia è prevalentemente la
Cinnamomum zeylanicum originaria dello Sri Lanka.
Il nome scientifico deriva dai termini arabi "kin" e "anomon", il cui significato è "pianta profumata della Cina". In passato questa spezia era conosciuta in Italia con il termine cinnamomo. Il nome Italiano cannella deriva dal latino "canna=canna" dalla forma tipica che ricorda delle piccole cannucce. L'olio essenziale è conosciuto per le sue proprietà come antimicrobico e fungicida: oltre ad avere una significativa attività contro la Candida, l'olio essenziale ha dimostrato anche attività antibatterica contro numerosi batteri sia Gram+ che Gram-. Ma l'attività più studiata dell'estratto di cannella è quella ipoglicemizzante: si è osservato che è in grado di ridurre la concentrazione di glucosio nel sangue e di aumentare la sensibilità all'insulina. Questo è dovuto alla diminuzione dell'attività dell'alfa amilasi pancreatica, che riduce a sua volta la risposta insulinica e l'assorbimento degli zuccheri introdotti con la dieta.
A questo riguardo, è stato fatto un test di laboratorio su topi obesi: questi, dopo un trattamento durato 5 settimane con estratto di cannella, hanno perso peso e aumentato la tolleranza al glucosio, senza grossi cambiamenti nella loro produzione di insulina. A livello molecolare, gli studiosi hanno dimostrato come l'estratto di cannella sia in grado di indurre la trascrizione di alcuni geni (PPAR) codificanti per la proliferazione di perossisomi (con un meccanismo d'azione simile a quella del pioglitazone) con il risultato di ridurre l'ossidazione degli acidi grassi (oltre che l'accumulo degli stessi). Questa potenzialità antiinfiammatoria si aggiunge a quella, già riconosciutale di inibizione della ciclossigenasi e della prostaglandinogenesi.
I chiodi di garofano, dal canto loro, ricchi di un olio essenziale chiamato eugenolo, hanno dimostrato un elevato potere antimicrobico contro funghi e batteri, antiinfiammatorio e analgesico.
Questa spezia ha un potere antiossidante tra i più elevati in assoluto, con un indice di valore 314.446. I chiodi di garofano sono i boccioli floreali essiccati dell'Eugenia caryophyllata, albero sempreverde alto 10-15 m della famiglia delle Myrtaceae che cresce spontaneamente nelle Molucche.
Erano usati come ingrediente dei profumi e principio medicamentoso già nella Cinadi 2200 anni fa. Particolare interessante è l'attività dell'eugenolo (il principale componente dell'olio essenziale dei chiodi di garofano) contro lo Streptococcus pneumonie: tra i principali batteri che causano la polmonite. Non solo come tale, ma Yadav e Park ne hanno anche dimostrato l'effetto sinergico con la penicillina. L'eugenolo alla concentrazione di 0.12% ha ucciso completamente i batteri dopo 60 minuti di esposizione. L'aggiunta sia dell'eugenolo che dell'estratto di chiodi di garofano hanno inibito la formazione del biofilm in vitro, mentre in caso di biofilm già formato, l'effetto inibitorio dell'eugenolo o dell'estratto è stato più significativo in termine di vitalità delle cellule piuttosto che in termini di distruzione del biofilm.
Luca Guizzon, Farmacista Territoriale esperto in Fitoterapia
Riccardo Carli, PhD Student at The University of Queensland
Fonti:
Erica Campanini, Dizionario di Fitoterapia
APMIS.2013 Dec;121(12):1198-206