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14 Agosto 2023

Revisione uso dei farmaci (MUR). In Lettonia studio pilota sul servizio in farmaci

Servizio MUR in farmacia: compliance farmacologica, soprattutto per pazienti in politerapia, e valorizzazione professionale. In Lettonia lo studio pilota

di Redazione Farmacista33


Revisione uso dei farmaci (MUR). In Lettonia studio pilota sul servizio in farmaci

Miglioramento dell'alfabetizzazione sanitaria, della compliance farmacologica, soprattutto in pazienti in politerapia, valorizzazione del ruolo del farmacista e risparmio di tempo per i medici. Questi sono alcuni dei risvolti positivi del progetto pilota di Medication Use Review (MUR) svoltosi in Lettonia per valutare ostacoli e i benefici del servizio dal punto di vista dei farmacisti. 

MUR: cos’è e perché può essere un valido strumento per i farmacisti
Il
 MUR è una consultazione faccia a faccia pianificata tra un farmacista e un paziente per discutere di farmaci, sia prescritti che non prescritti come OTC e integratori alimentari. Infatti, il problema della politerapia cioè l’uso contemporaneo di cinque o più farmaci è aumentato a livello globale come in Lettonia, contribuendo a un numero crescente di problemi correlati ai farmaci. Il MUR è incentrato sulla concordanza delle terapie in atto e mira ad aumentare la conoscenza e la comprensione da parte dei pazienti dei loro farmaci, incluso come e perché dovrebbero essere assunti. Offre inoltre l'opportunità di evidenziare eventuali interazioni, effetti collaterali o altri problemi dal punto di vista del paziente e di proporre soluzioni. Il servizio di revisione dei farmaci in farmacia è già stato implementato in diversi paesi del mondo come Regno Unito, Stati Uniti e Australia ed è rimborsata dallo stato. 

Lo studio pilota: farmacisti di comunità e pazienti in politerapia
 Il progetto pilota MUR ha coinvolto 11 paesi dell'Europa orientale (Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Croazia, Bosnia ed Erzegovina, Ungheria, Romania, Bulgaria, Slovacchia) e Iran. In Lettonia si è svolto tra marzo e ottobre 2019, coinvolgendo in particolare i farmacisti e in misura minore anche i medici di famiglia, con lo scopo di riconoscere le opportunità, gli ostacoli e i prerequisiti del servizio in ottica di implementazione. Lo studio è stato di tipo esplorativo-qualitativo e ha utilizzato le interviste di un focus group di farmacisti che avevano conseguito un master in farmacia clinica e lavoravano in diverse farmacie territoriali. I farmacisti, prima di iniziare il progetto MUR, hanno frequentato un programma di formazione dell'Università di Tartu (Estonia). Il farmacista o il medico di medicina generale hanno offerto il servizio MUR ai pazienti da loro individuati che rispettavano i seguenti criteri: pazienti in politerapia (assunzione di almeno cinque farmaci), minimo 18 anni di età e identificazione precisa dei farmaci utilizzati. 

I vantaggi riscontrati dai farmacisti, dai pazienti e dai medici
 
 I vantaggi evidenziati dallo studio sono in primo luogo il prestigio e la rivalutazione della professione del farmacista che può sfruttare, così, le sue competenze. Inoltre, viene migliorata la percezione che i pazienti hanno del farmacista: «[…] il paziente non ti guarda più come un venditore, ma come un professionista sanitario che può aiutarti » ha affermato uno dei partecipanti.
I pazienti hanno apprezzato, poi, il miglioramento della loro alfabetizzazione sanitaria, hanno compreso di più il loro stato di salute con una conseguente promozione di uso razionale dei farmaci. L'esperienza positiva sul servizio MUR anche in altri paesi anche da parte dei medici ha riscontrato che si può utilizzare come ausilio per sopperire alla mancanza di tempo, fornendo allo stesso tempo ai pazienti le informazioni necessarie per raggiungere gli obiettivi terapeutici. 

Gli svantaggi evidenziati: necessario riconoscimento economico, formazione, luogo e tempo da dedicare ai pazienti
 Lo studio pilota ha, però, anche evidenziato degli ostacoli nell’attuazione del programma MUR. Innanzitutto, la questione economica: i farmacisti non sono stati pagati per attuare il servizio nonostante richiedesse conoscenze aggiuntive e tempo, a volte anche fuori dall’orario di lavoro. Dal momento che per i pazienti il servizio era gratuito, una potenziale soluzione potrebbe essere il rimborso da parte del servizio sanitario nazionale.
Un altro punto che necessita di soluzione è il luogo in cui svolgere il servizio: in farmacia bisogna trovare un ambiente idoneo, che garantisca la privacy, non sempre possibile. Inoltre, è importante poter dedicare un adeguato periodo di tempo al colloquio con il paziente che, però, necessiterebbe di personale aggiuntivo a banco. Su questo punto è stato anche sottolineato che le informazioni riguardanti i farmaci e le condizioni di salute del paziente dovrebbero essere ugualmente accessibili dagli operatori sanitari coinvolti, come farmacista e medico di famiglia. L'implementazione del servizio MUR richiede anche una formazione adeguata dei farmacisti, pertanto, le competenze necessarie dovrebbero far parte dei programmi educativi a livello universitario. Infine, una maggiore partecipazione di altre parti interessate come medici, Ministero della Salute, associazioni ecc… e la promozione diffusa attraverso radio tv e giornali e social network aiuterebbe al riconoscimento di questo servizio.  

 Per saperne di più:
https://joppp.biomedcentral.com/articles/10.1186/s40545-023-00551-2 
 

TAG: FARMACISTI, FARMACI, EUROPA, POLITERAPIA

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