Medicina
31 Agosto 2023 L’immunoterapia desensibilizzante aiuta ad evitare lo shock anafilattico nei pazienti allergici alle punture di insetto. La procedura è indicata soprattutto per la popolazione pediatrica
Le punture degli insetti, soprattutto in estate e in autunno, i periodi più rischiosi dell’anno, possono portare anche allo shock anafilattico. Ma "Grazie all’immunoterapia desensibilizzante è possibile prevenire lo shock anafilattico e quindi anche i decessi legati alle punture di insetti" ha spiegato Alessandro Fiocchi, responsabile di Allergologia dell'ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma. La procedura desensibilizzante si rivolge in particolare ai bambini e ai ragazzi con diagnosi di allergia grave al veleno di insetti con pungiglioni come vespe (compresa quella orientale), calabroni, bombi e api. Ecco più in dettaglio in cosa consiste l’immunoterapia desensibilizzante.
Immunoterapia desensibilizzante: in cosa consiste
L’immunoterapia desensibilizzante, una sorta di “vaccinazione” va condotta esclusivamente in un Centro allergologico altamente specializzato e sotto osservazione medica, ed è una terapia salvavita per tutti i bambini e i ragazzi ad alto rischio di shock anafilattico o di reazioni allergiche di medio-alta intensità. Consiste nell'inoculazione sottocutanea di dosi crescenti del veleno dell’insetto a cui si è allergici, partendo da dosaggi estremamente bassi. In questo modo l’organismo si 'abitua' progressivamente al veleno fino a raggiungere una soglia di tolleranza che scongiura reazioni gravi in caso di puntura accidentale.
"Il vaccino va proseguito per almeno 3 anni e l'effetto si mantiene di solito per molti anni, ma il trattamento è pienamente efficace già dal 12esimo mese: se il bambino viene punto accidentalmente non rischia più lo shock anafilattico", avverte Fiocchi. Al momento, sono 20 i pazienti seguiti dall’ospedale per l’immunoterapia desensibilizzante.
Le punture di imenotteri, infatti, scatenano reazioni allergiche in circa 2 persone su 100. Fortunatamente, tra i bambini il fenomeno è molto meno frequente che negli adulti. Tuttavia, proprio a causa del veleno di insetti, ogni anno in Italia muoiono da 5 a 20 persone (tra adulti e bambini). Da gennaio dello scorso anno a luglio di quest’anno - ricorda la nota del Bambino Gesù - il Pronto scorso dell’ospedale ha registrato 625 accessi per punture di insetti con pungiglione: 386 nel 2022 e 239 nei primi 7 mesi del 2023.
Ecco cosa fare in caso di puntura di insetto
È importante, raccomandano gli esperti, rimuovere immediatamente (entro 20 secondi) il pungiglione, se è visibile, con un movimento secco e rapido (usando le unghie o le pinzette). Trascorsi i primi 20 secondi l'operazione risulterà meno utile perché tutto il veleno sarà stato ormai liberato nel corpo. Dopo la puntura è consigliabile applicare nella zona colpita qualcosa di freddo (ghiaccio, impacchi freddi) ed eventualmente un analgesico (farmaco per calmare il dolore). Previo consulto medico, è anche possibile somministrare un antistaminico per bocca e applicare localmente una pomata cortisonica. Se necessario, il medico prescriverà anche una terapia a base di cortisone per bocca per più giorni.
Come riconoscere una reazione allergica da puntura di insetto
È importante riuscire a distinguere una reazione normale da una reazione allergica, si legge in una nota. Diversi insetti con pungiglione quando pungono iniettano sostanze nocive che provocano:
• bruciore
• rossore
• dolore
• prurito.
Si tratta di reazioni del tutto normali se localizzate nella sede della puntura e se limitate nell'estensione, nella gravità e nella durata.
Si parla invece di allergia al veleno degli insetti quando la reazione locale è eccessiva: troppo estesa, grave e duratura. In qualche caso viene interessata gran parte di un braccio o di una gamba, il rigonfiamento raggiunge un picco massimo entro le 48 ore e può durare fino a 7-10 giorni. A volte si presentano anche febbre (lieve rialzo della temperatura corporea), spossatezza e nausea.
A chi rivolgersi quando si sospetta una reazione allergica
In ogni caso se si sospetta una reazione allergica è fondamentale rivolgersi prima possibile al medico o al Pronto soccorso o contattare anche il Centro Antiveleni più vicino. Successivamente, pianificare una visita specialistica dall'allergologo effettuerà un colloquio e una serie di esami con l'obiettivo di verificare se si tratta davvero di una reazione allergica, identificando l'insetto o gli insetti che l’hanno causata e attraverso il dosaggio delle IgE specifiche verificando quindi la sensibilizzazione allergica al veleno. In seguito, lo specialista potrà prescrivere i farmaci di pronto impiego da utilizzare in caso di ulteriori reazioni allergiche scatenate da puntura d'insetto.
Per saperne di più:
https://www.ospedalebambinogesu.it/punture-insetti-come-prevenire-shock-anafilattico-soggetti-allergici-155162/
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