Ipertensione

farmacisti

17 Novembre 2023

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Se i farmacisti avessero un ruolo più ampio nella gestione dei farmaci del paziente con ipertensione potrebbero avere un impatto non solo salvavita, ma anche di risparmio economico sui sistemi sanitari. Questo è il risultato di uno studio americano dal titolo "Cost-Effectiveness of Pharmacist Prescribing for Managing Hypertension in the United States" e pubblicato recentemente su JAMA Network Open che si è focalizzato sul possibile ampliamento del ruolo dei farmacisti prescrittori nel controllo della pressione alta dei pazienti e degli effetti anche economici che potrebbero derivarne.

Il sistema sanitario americano potrebbe risparmiare più di 1,1 trilioni
Se i farmacisti prescrittori americani potessero intervenire nella prescrizione dei farmaci per controllare la pressione sanguigna, potrebbero prevenire più di 15 milioni di attacchi di cuore, quasi 8 milioni di ictus e oltre 4 milioni di casi di angina e insufficienza cardiaca negli Stati Uniti in 30 anni. Inoltre, i dati dello studio, uno dei primi a esplorare l'economia della prescrizione da parte dei farmacisti per migliorare il controllo dell’ipertensione, ha scoperto che il sistema sanitario degli Stati Uniti potrebbe risparmiare più di 1,1 trilioni di dollari in 30 anni, con un risparmio di 10.162 dollari per paziente. Ha affermato Dave Dixon, leader del gruppo di ricerca: "Dato che l'ipertensione colpisce così tanti americani - stiamo parlando di oltre 100 milioni di persone negli Stati Uniti - penso che l'impatto sia enorme perché tutti conoscono qualcuno con la pressione alta".

I farmacisti possono migliorare l’accesso alle cure
Più del 95% degli americani vive entro 5 miglia da una farmacia di comunità, secondo uno studio del 2022 pubblicato sulla Rivista dell’American Pharmacists Association. Secondo i Centri per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie americani, i pazienti degli Stati Uniti visitano il loro farmacista di comunità 12 volte più spesso rispetto al loro medico di base. Con la carenza di professionisti delle cure primarie negli Stati Uniti, Dixon ha affermato che i farmacisti potrebbero colmare questa lacuna.
"Il ruolo dei farmacisti come fornitori di cure tende ad essere sottoutilizzato nel territorio, e questo riguarda davvero come i farmacisti possono provvedere alle loro comunità in modo che migliori l'accesso alle terapie per l'ipertensione", ha continuato Dixon. Attualmente, la maggior parte degli Stati americani concede ai farmacisti la possibilità di prescrivere; tuttavia, le attuali leggi federali rendono difficile per i farmacisti ricevere un rimborso per i servizi clinici che forniscono. L'importo di 1,1 trilioni di dollari in risparmi sanitari in 30 anni che Dixon e il suo team hanno identificato proviene da misure preventive, come l'educazione dei pazienti sull'ipertensione e la prescrizione di farmaci antipertensivi, nonché dall'aiutare i pazienti a gestire meglio la loro pressione sanguigna. La capacità di offrire questi servizi potrebbe significare una riduzione delle emergenze cardiovascolari, cosa cruciale dato l'incremento dei tassi di mortalità legati all'ipertensione.   Inoltre, dal 2010 al 2019, c'è stato un aumento del 23,1% della mortalità legata all'ipertensione, secondo uno studio del 2022 pubblicato sulla Rivista dell’American Heart Association. Per gli individui di età compresa tra 35 e 64 anni, i pazienti appartenenti alla comunità nera avevano i tassi più elevati di morte per ipertensione di qualsiasi gruppo etnico negli Stati Uniti, secondo uno studio del 2020 pubblicato sulla rivista Hypertension. Tuttavia, come affermano Dixon e i coautori nello studio, gli interventi guidati dai farmacisti sono stati dimostrati migliorare significativamente il controllo della pressione sanguigna anche in quei gruppi etnici.

 

JAMA Netw Open. 2023;6(11):e2341408. doi:10.1001/jamanetworkopen.2023.41408 

TAG: FARMACISTI PRESCRITTORI, ANTIIPERTENSIVI, IPERTENSIONE, HOLTER