Farmacisti
01 Febbraio 2024 La contrattazione per il rinnovo del Ccnl è la “via per costruire risposte” sulla carenza di farmacisti e l’insoddisfazione per le condizioni di lavoro. Nel parla a Farmacista33 Benedetta Mariani presidente di Fiafant
Mansioni sempre più complesse e spesso non riconosciute, percorsi di carriera non definiti, conciliazione vita/lavoro sempre più difficile, una crescita della retribuzione che in dieci anni è stata solo del 4,2%, anche a causa del ritardo con cui è stato rinnovato il contratto nazionale di lavoro, a otto anni dalla sua scadenza. Sono queste alcune delle ragioni alla base di «una diffusa insoddisfazione rispetto alle condizioni di lavoro», che contribuiscono al fenomeno della carenza di personale. A fare il punto a Farmacista33 è Benedetta Mariani, presidente Fiafant, in un intervento in cui rilancia la riflessione in corso nella categoria e richiama l’attenzione sul prossimo rinnovo contrattuale, in vista della scadenza di fine agosto, quale «via per costruire risposte».
Carenza di farmacisti e insoddisfazione su condizioni di lavoro: le ragioni
«Negli ultimi dieci anni» spiega Mariani «le modifiche normative hanno dilatato gli orari di apertura delle farmacie e moltiplicato le mansioni richieste ai farmacisti collaboratori, peggiorando la conciliazione vita/lavoro e, al contempo, lasciando quasi invariate le retribuzioni, che sono cresciute, in 10 anni, solo del 4,2%, con l’unico rinnovo contrattuale che è arrivato dopo 8 anni dalla scadenza del precedente. Ai collaboratori vengono chieste competenze sempre più complesse, a fronte di stipendi cresciuti troppo poco, di disponibilità extra che vengono chieste e non riconosciute, di un’assenza di percorsi di crescita definiti. Il farmacista, come altri sanitari, affronta spesso turni disagiati - sabati, domeniche, notti, festivi, reperibilità -, tutti pagati poco. Il rapporto con gli utenti qualche volta regala soddisfazioni, ma è anche ricorrente fonte di stress».
Nuove mansioni e responsabilità, aumento retributivo, livello Q2 tra i temi aperti
In questo quadro, «il rinnovo 2021 del CCNL è arrivato dopo troppo tempo dalla scadenza del precedente e non ha potuto certo soddisfare le aspettative che i collaboratori avevano, anche in merito al riconoscimento delle nuove mansioni e delle responsabilità correlate ai nuovi servizi in farmacia, nonché alla formazione che tali percorsi hanno richiesto e che sempre più richiederanno». C’è poi un altro aspetto su cui riflettere: «Il livello Q2 ha rappresentato un passo avanti importante, ma tutti i sondaggi condotti tra i collaboratori testimoniano che viene riconosciuto troppo poco». Al contrario, «noi riteniamo che i percorsi di formazione post laurea e le mansioni sanitarie diverse dalla dispensazione siano elementi che è necessario riconoscere a chi vi si impegna; siamo convinti che ne vada ampliata la declaratoria e occorra aumentarne la remunerazione aggiuntiva, per motivare i collaboratori a rimanere in farmacia e a partecipare al percorso di evoluzione professionale in atto».
Ccnl verso scadenza: rinnovo rappresenta via per costruire risposte
Il prossimo rinnovo contrattuale ha, «in questo senso, una valenza strategica e può rappresentare una opportunità per migliorare le condizioni di lavoro in farmacia: può e deve essere la via per costruire le risposte che i collaboratori aspettano da troppo tempo in merito alla valorizzazione della loro professionalità, e non solo».
Nei prossimi mesi «verranno organizzati dalla Filcams CGIL una serie di incontri territoriali aperti a tutti i farmacisti che lavorano da dipendenti nelle farmacie private e nelle catene, collaboratori o direttori di farmacia, appartenenti e no ad associazioni professionali, per ascoltarne i bisogni, in vista della costruzione della piattaforma per il rinnovo 2024, e per proporre un percorso condiviso e partecipativo. Penso che sia fondamentale che la più ampia platea di colleghi partecipi agli incontri e riteniamo che sia il momento di superare vecchi schemi e resistenze: i collaboratori hanno bisogno di risposte e il tavolo della contrattazione con i datori di lavoro rappresentati da Federfarma è il luogo in cui vanno costruite, all’interno del prossimo CCNL, con tutto il sostegno che la partecipazione dal basso può dare alle richieste delle rappresentanze sindacali dei dipendenti e al percorso di questo rinnovo».
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