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17 Aprile 2024Ci sono 56 università italiane nella classifica mondiale dei migliori atenei. Tre sono nella top 50 mondiale tra cui l'Università degli Studi di Milano, prima tra le italiane in cinque settori chiave tra cui Farmacia e Cts. Ecco la classifica QS World University Rankings
Sono 56 le università italiane che, in varie discipline, entrano nella classifica mondiale, con La Sapienza di Roma che per il quarto anno consecutivo si conferma prima al mondo per Studi classici e Storia antica. Risultati buoni nell’ambito life-science, con tre università nella top 50 mondiale. Spicca l'Università degli Studi di Milano, prima tra le italiane in cinque settori chiave: tra questi Farmacia e Cts, dove a livello mondiale si colloca al 33esimo posto. È quanto emerge dalla quattordicesima edizione della QS World University Rankings by Subject, la classifica che analizza le prestazioni di oltre 1559 atenei in 96 Paesi e territori, prendendo in considerazione 55 discipline e cinque aree di studio.
QS World University Rankings by Subject: la classifica delle università
I risultati – frutto di un’analisi su cinque indicatori condotta attraverso le valutazioni di 144.000 accademici e 98.000 datori di lavoro di tutto il mondo - vedono le università statunitensi in testa in 32 discipline, il doppio rispetto al Regno Unito, con 16 discipline. Per quanto riguarda l’Italia, la classifica comprende 56 università italiane, per un totale di 577 piazzamenti in classifica - con un aumento di 47 rispetto all'edizione precedente - in 55 discipline accademiche, tra cui Musica, new-entry di questa edizione. Per quanto riguarda le performance, il 45% dei posti italiani in classifica è rimasto stabile, il 19% ha registrato un miglioramento, mentre il 24% ha subito un calo, con una leggera flessione complessiva del 5% rispetto all'anno scorso. A livello globale, l'Italia si colloca al settimo posto per numero di ingressi in classifica e all'ottavo per numero di università presenti; mentre tra i Paesi dell'Unione Europea occupa il secondo posto per numero di posti in classifica complessivi, dietro alla Germania. Nel complesso, gli atenei presenti nelle top 10 delle diverse discipline sono otto e La Sapienza di Roma per il quarto anno consecutivo si conferma prima al mondo per Studi classici e Storia antica. Nelle cinque grandi aree di studio - arti e scienze umane, ingegneria e tecnologia, scienze della vita, scienze naturali e scienze sociali - le università italiane si sono aggiudicate 99 posizioni (3 in più rispetto alla scorsa edizione).
Pharmacy & Pharmacology: l’università degli studi di Milano prima tra le italiane
Quanto alle scienze della vita, nella classifica mondiale le università italiane registrano un totale di 128 piazzamenti in varie discipline. In particolare, tre università entrano nella top 50 mondiale, mentre venti si piazzano tra le prime 200 al mondo. A livello nazionale, l'Università degli Studi di Milano ottiene il primo posto tra le università italiane in cinque settori chiave: Medicina e chirurgia, Farmacia, Veterinaria, Odontoiatria e discipline legate allo Sport. A livello mondiale conquista la 33a posizione in Farmacia, la 34a in Veterinaria, l’80esima in Medicina e tra le prime cento in odontoiatria.
Scorrendo la classifica relativa all’area Pharmacy & Pharmacology il primato resta all’Harvard University, seguita da Monash University (Melbourne, Australia) e Oxford. La prima classificata tra quelle italiane, come detto, è l’università degli studi di Milano, con uno score complessivo di 80,4 - nel dettaglio, Academic Reputation 72,3, Employer Reputation 75,2, Citation per Paper 90,2, H-index Citations 93,5; International Research Nework 72.
«La classifica tiene conto di una serie di parametri» spiega Paola Minghetti Direttore di Dipartimento di Scienze Farmaceutiche dell'Unimi, a cui Farmacista33 ha chiesto un commento «ma l’elemento che possiamo evidenziare come punto di forza della Facoltà è in primo luogo il livello, le performance, la produttività in termini di ricerca e di pubblicazioni che, per tutto il corpo docente, è molto elevato. L’università è ben inserita in reti internazionali – tra cui per esempio la League of European Research Universities (LERU) e la 4EU+ European University Alliance - e sfrutta progettualità europee finanziate dall’Europa». Va poi messa in rilievo «un’altra peculiarità della Facoltà: la capacità di attrarre e costruire rapporti con le aziende e di far sfociare molte delle attività di ricerca in brevetti, che possano portare a prodotti immessi sul mercato. Negli anni, per esempio, grazie alla attività della nostra Facoltà sono state immesse molecole, prodotti farmaceutici finiti o anche sviluppati dispositivi diagnostici in vitro. In termini di internazionalizzazione, l’attrattività della Facoltà all’estero è un ambito che stiamo cercando di potenziare, ma già oggi contiamo una serie di corsi in inglese che risultano essere particolarmente richiesti. Nell’università ci sono poi corsi di laurea in inglese, tra cui quello di cosmetica di nuova attivazione».
Focus sull’Italia: classifica e confronto con il 2023
Università degli Studi di Milano, 33esimo posto, punteggio complessivo 80,4 (nel 2023, 29esimo posto).
Sapienza di Roma, 76esimo posto, punteggio 75,6 (nel 2023, 87esimo posto)
Università di Padova, 81esimo posto, punteggio 75,4 (nel 2023, 83esimo posto)
Università di Napoli – Federico II, 85esimo posto, punteggio 75,1 (nel 2023, 101-150)
Posizione tra 101-150:
Alma mater Studiorum – Università di Bologna
Università di Firenze
Università di Pisa
Università degli Studi di Pavia
Posizione tra 201-250:
Università degli Studi di Ferrara
Università di Roma “Tor Vergata”
Posizione tra 251-300:
Università di Genova
Università di Messina
Università di Parma
Università di Salerno
Università di Torino
Università degli Studi di Perugia
Posizione tra 301-350:
Università di Catania
Università degli Studi G. D’Annunzio Chieti Perugia
Posizione tra 351-360:
Università di Siena
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