Politica e Sanità
24 Luglio 2015Se per il farmaco la normativa sanziona la vendita e/o la detenzione di un farmaco guasto o imperfetto ed è chiara nel precisare che il reato si consuma anche per la semplice detenzione del farmaco scaduto reperito in farmacia, per quanto riguarda i prodotti alimentari la norma di riferimento parla di vendita di un prodotto alimentare scaduto e non già di detenzione. È questo in sintesi, secondo l'avvocato Stefano Carlo Ribolzi, dell'omonimo studio legale di Milano, che ha seguito la vicenda, il ragionamento alla base della sentenza con la quale il Giudice di Pace di Busto Arstizio ha accolto il ricorso di un farmacista contro la Asl di Varese che lo aveva sanzionato a seguito di un'ispezione nella quale sono stati rinvenuti due prodotti scaduti (di cui uno con indicazione "consumare preferibilmente entro").
«La controversia» si legge nel ricorso «insorta nel 2011 deriva da un'ispezione da parte della Asl», che «sosteneva e sostiene che la farmacia del ricorrente debba essere sanzionata perché deteneva una bottiglia di olio extravergine da consumarsi entro il 30 settembre 2010 ed un prodotto dietetico da consumarsi preferibilmente entro il 21 novembre 2010». Tanto che la Asl «ha emesso l'ordinanza ingiuntiva oggetto di questa censura». Ma, continua il ricorso, «l'evocata norma è chiaro che vieta la vendita e non la detenzione di prodotti scaduti». Probabilmente «qualora il prodotto fosse stato presentato alle casse dell'esercizio dal consumatore per perfezionare la compravendita, il preposto dell'esercizio avrebbe potuto avvedersi che il prodotto era scaduto e pertanto non lo avrebbe ceduto». Del resto «quando una farmacia viene sanzionata per la vendita e/o la detenzione di un farmaco guasto o imperfetto la norma è chiara nel precisare che il reato si consuma anche per la semplice detenzione del farmaco scaduto reperito in farmacia». In sostanza, spiega Ribolzi, «il giudice ha accolto il ricorso perché la norma di riferimento attraverso cui l'asl applicava la sanzione parla di vendita di un prodotto alimentare scaduto e non già di detenzione. La farmacia ispezionata non aveva ancora venduto il bene reperito sugli scaffali. Nell'incertezza il Giudice di pace ha ritenuto non provata la circostanza lamentata dall'Asl e accolto il ricorso, annullando la sanzione amministrativa».
Francesca Giani
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