Politica e Sanità
14 Luglio 2016Snami e Assofarm collaboreranno insieme nel prossimo futuro sulla base della premessa, condivisa, che una maggiore sinergia tra medico e farmacista produrrebbe benefici sia per la salute del cittadino che per le casse dello Stato. Lo comunica una nota che riferisce di un incontro avutosi martedì 12 luglio tra il Sindacato Nazionale Autonomo Medici Italiani e la Federazione delle Farmacie comunali, al quale erano presenti per Snami il presidente Angelo Testa e il segretario organizzativo Gianfranco Breccia, e per Assofarm il presidente Venanzio Gizzi e il segretario generale Francesco Schito. A partire dal prossimo settembre, annuncia la nota, avvieranno i lavori che li porterà a firmare un protocollo di azione congiunta all'interno del quale proseguirà la collaborazione tra le due associazioni.
«La sintonia con Snami è nata qualche mese fa, quando entrambe le nostre associazioni appoggiarono con convinzione il progetto di completa dematerializzazione della ricetta attuata nella Regione Veneto» afferma Gizzi. «Fu evidente che tra le nostre due sigle di rappresentanza c'erano elementi comuni nella visione del futuro sanitario italiano. Non potevamo perdere l'occasione di lavorare insieme», aggiunge Testa. La volontà di cooperare, spiegano le sigle, nasce dalla comune visione sui problemi della sanità italiana: desta particolare preoccupazione il progressivo definanziamento del Ssn, a tutto vantaggio di aziende e mutue private. Entrambe le associazioni guardano con preoccupazione al rischio che le spese mediche e farmaceutiche rappresentino una voce di spesa sempre più impattante nei bilanci famigliari di una porzione crescente della popolazione italiana. La salute è ancora un diritto, si chiedono Snami e Assofarm insieme, se la sua tutela riduce in povertà? Snami e Assofarm «sono convinte di poter dare risposte positive a questi problemi, attraverso sinergie tra gli ambiti di pertinenza di ognuna.
È infatti evidente come le proposte di pharmaceutical care e di riduzione della distribuzione diretta dei farmaci da parte delle Asl che Assofarm porta avanti da anni, necessitino di una maggiore collaborazione tra medico curante e farmacista. Un contatto diretto tra i due professionisti che si produrrebbe lungo tutto il percorso terapeutico del paziente e che, studi alla mano, ridurrebbe i costi della spesa farmaceutica e dei ricoveri ospedalieri, a tutto vantaggio inoltre delle condizioni di salute del paziente».
Simona Zazzetta
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