Politica e Sanità
07 Febbraio 2017Alcune farmacie autorizzate all'attività di e-commerce di prodotti, hanno diffuso su internet e sui propri siti, materiale pubblicitario relativo a preparazioni a base di cannabis terapeutica e in alcuni casi è risultato possibile anche procedere all'acquisto di prodotti a base di cannabis. È quanto segnalato dal ministero della Salute con una nota inviata alle associazioni di titolari, in cui si spiega che ad «accende un riflettore» è stato lo stesso Stabilimento chimico farmaceutico militare «per le richieste di acquisto di ingenti quantitativi di cannabis FM-2 che produce».
Lo ha reso noto il presidente di FarmacieUnite, Franco Gariboldi Muschietti con un comunicato stampa in cui condanna fortemente il comportamento: «Aver messo a disposizione dei pazienti che ne hanno bisogno questa risorsa terapeutica, anche attraverso le farmacie aperte al pubblico, rappresenta una conquista che non può essere pregiudicata dai comportamenti sconsiderati di qualche operatore per il quale il lucro viene prima dell'etica professionale e delle ragioni della salute». Nella sua nota, precisa FarmacieUnite, il ministero ha rilevato che «dalla libera consultazioni di tali siti sembrerebbe possibile in alcuni casi anche l'acquisto on line di prodotti disponibili, non preparati per singolo paziente su prescrizione magistrale, e il loro invio per posta». Ma come spiega Muschietti, «si tratta di fattispecie precluse dal Testo unico sugli stupefacenti (Dpr 309/90). Il provvedimento fa infatti espresso divieto di propaganda pubblicitaria di sostanze che, come la cannabis, sono comprese nelle tabelle del 309/90, anche se effettuata in modo indiretto. E va da sé che è parimenti vietata la vendita on line e il successivo invio di prodotti a base di cannabis. Bene ha fatto dunque il ministero a ribadirlo, e bene ha fatto a segnalare le ragioni sociali delle quattro farmacie che si sono, diciamo così, distinte per i loro ingenti acquisti di cannabis e per la loro attività».
I siti di e-commerce coinvolti ha spiegato Muschietti sono di «farmacie fisiche autorizzate dislocate nelle provincie di Ferrara, Chieti, Grosseto e Reggio Emilia, e probabilmente verranno fatti dei controlli da parte dei Nas in quanto il ministero della Salute ha trasmesso le segnalazioni ai Carabinieri. Nell'interesse di tutta la professione ritengo doveroso che gli ordini professionali competenti per territorio dispongano le opportune, immediate verifiche del caso sulle quattro farmacie segnalate dal ministero. Lontanissima l'idea di processare le intenzioni dei titolari» aggiunge il presidente di FarmacieUnite «che, mi auguro, saranno in grado di spiegare la piena fondatezza e liceità delle loro richieste di acquisto in quantità che lo stesso Stabilimento ha evidentemente ritenuto fuori norma». E conclude: «Non si può permettere che l'eventuale comportamento scorretto di pochissimi colleghi getti discredito sulla stragrande maggioranza dei farmacisti che si comportano nel pieno rispetto di tutte le regole e, prima ancora, guardando alla tutela della salute dei pazienti».
Simona Zazzetta
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