Farmacista imprenditore, opportunità formativa in Ue con programma Erasmus
Chi, da studente, non si è posto la domanda se partecipare o meno al programma Erasmus, il noto progetto comunitario per la mobilità degli studenti universitari? Quale sia stata la risposta, non è mai troppo tardi per farlo. Sì, perché dalla Unione europea, dal 2009, è stato messo a disposizione un analogo programma rivolto a giovani imprenditori che stiano per costituire una impresa o che l'abbiano avviata da non oltre tre anni. A diffondere la notizia è la Camera di commercio di Mestre, uno degli intermediari locali a cui rivolgersi per avviare il programma, da dove ci spiegano che per partecipare non ci sono vincoli di età, di settore di impresa o di forme societaria. Quindi l'iniziativa è aperta anche ai titolari (purché da non oltre tre anni). Il programma europeo di scambio per imprenditori, "Erasmus per giovani imprenditori", prevede la possibilità «di lavorare presso professionisti già affermati che gestiscono piccole o medie imprese in un altro paese partecipante al programma» entro la Unione Europea. L'idea è quella di favorire lo scambio culturale tra Paesi, sviluppare network e rapporti di cooperazione oltre confine, creare occasioni di business, confrontarsi con imprenditori più esperti, conoscere e capire la realtà di impresa di altri paesi. Lo scambio di esperienze avviene «in un Paese di propria scelta nell'ambito di un periodo di lavoro di sei mesi frazionabili - in un arco di due anni - presso la sede dell'imprenditore ospitante». Le attività da svolgere «vengono decise di comune accordo» e possono prevedere, tra le altre, la possibilità di «affiancare l'imprenditore esperto e seguirne il lavoro da vicino; partecipare a progetti di potenziamento dell'imprenditorialità, innovazione e ricerca e sviluppo; migliorare o perfezionare il proprio progetto d'impresa». Chi partecipa deve «elaborare e firmare un progetto di "Impegno per la qualità" che garantisca lo sviluppo del rapporto di lavoro con l'imprenditore ospitante, indicando, tra l'altro, gli obiettivi del soggiorno e la proposta per un programma di attività». È previsto un «sostegno finanziario per coprire i costi di viaggio e di soggiorno. L'aiuto finanziario è calcolato su base mensile e riflette il costo della vita del paese di destinazione». Per partecipare al programma occorre rivolgersi a uno degli intermediari locali (la lista sul sito indicato sotto) selezionato dalla Commissione europea che valuterà la candidatura, darà un supporto nello stabilire un rapporto con un partner analogo nel Paese scelto e farà da guida nelle varie fasi del progetto. Il programma prevede anche la possibilità per le imprese locali di ospitare giovani imprenditori dall'estero. «L'esigenza di guardare all'estero per ampliare le proprie competenze, specializzarsi e allargare orizzonti e opportunità» spiega Davide Petrosillo, presidente Fenagifar, a cui abbiamo chiesto un commento «è emerso anche dalla Ricerca "Agifarlab: dai giovani farmacisti il futuro della professione" che avevamo condotto e presentato a fine anno scorso. Credo che le esperienze all'estero costituiscano una importante occasione di crescita e, in questo caso, per i giovani titolari possono essere anche un modo per toccare con mano le differenti modalità organizzative dei servizi e dell'assistenza farmaceutica in Paesi in cui vi sono iniziative più avanzate. C'è poi un altro aspetto: si sta andando sempre di più verso una armonizzazione legislativa a livello europeo e porre le basi per avvicinarsi ad altri sistemi sanitari e per sviluppare rapporti di cooperazione con realtà oltre confine è sicuramente un valore. Per quanto ci riguarda, è tra i nostri obiettivi quello di muoverci per aprire possibilità di interscambio e di esperienze all'estero a tutti i farmacisti. Guardando anche ai dipendenti o a chi è in cerca di lavoro, che ha tutto da guadagnare da un ampliamento della propria specializzazione».
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