Politica e Sanità
16 Novembre 2011E la sintesi del messaggio lanciato dal presidente Giacomo Leopardi nel corso del Consiglio nazionale della FOFI tenutosi il 19 novembre a Roma. Al centro dellattenzione i progetti di legge di interesse della professione, ma anche limminente sentenza della Corte di Giustizia Europea
Dare concretezza al ruolo pubblico attribuito agli Ordini professionali. E farlo anche prevedendo una partecipazione diretta delle rappresentanze ordinistiche nelle sedi dove viene deciso il futuro della categoria. Questo il primo, forte messaggio lanciato dal presidente Giacomo Leopardi nel corso del Consiglio nazionale della Federazione degli Ordini dei Farmacisti tenutosi il 19 novembre a Roma. Unoccasione per tracciare con decisione le linee sulle quali viaggerà lazione della Federazione nel prossimo anno, con un attenzione particolare a quanto sta accadendo nelle aule parlamentari, con la presentazione di numerosi progetti di legge che interessano da vicino la professione, ma anche al di fuori dei confini nazionali. Leopardi ha voluto, infatti, ricordare, sottolineandone la rilevanza, la scadenza del prossimo 16 dicembre, quando lavvocato generale della Corte di Giustizia Europea renderà noto il suo parere in ordine alla causa che interessa lItalia e le norme sul servizio farmaceutico messe in discussione dalla Commissione dellUnione Europea.
La relazione del presidente Leopardi ha offerto,comè tradizione, un quadro ampio e dettagliato delle problematiche professionali: dal rispetto delle norme giuridiche sullesercizio della professione, in particolare quelle che riguardano la dispensazione di farmaci soggetti alla ricetta medica, alle prospettive di sviluppo e di crescita della figura del farmacista allinterno di un quadro sociale oggi più che mai in continuo mutamento. Ladeguamento della professione a tale quadro attraverso un processo di riforma dellattuale normativa regolatrice, un percorso evolutivo praticamente obbligato ha affermato Leopardi, dovrà essere un obiettivo primario per gli organi di rappresentanza della categoria: non possiamo farci sorprendere dal futuro ha ammonito il presidente. Altro punto affrontato dalla relazione al Consiglio nazionale è stato quello delle parafarmacie e del confronto con le proposte di riforma avanzate dalle loro organizzazioni rappresentative (ad esempio la creazione di farmacie convenzionate e non convenzionate): proposte che, ha sottolineato Leopardi, finirebbero inevitabilmente per incidere sullattuale qualità del servizio, destabilizzando il sistema.
Occorre quindi vigilare e predisporsi al cambiamento senza preclusioni. E a farlo non devono essere soltanto i vertici ma la professione tutta:
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