Politica e Sanità
16 Novembre 2011Allordine del giorno cera lapprovazione del budget di previsione del 2009. Ma il Consiglio nazionale dellEnpaf, lEnte di previdenza dei farmacisti italiani, è stata anche occasione per fare il punto sul quanto e sul come la crisi finanziaria abbattutasi sui mercati internazionali � e tuttora in corso � abbia influito sul patrimonio dellEnte. Che, come ha ricordato nella relazione introduttiva il suo presidente, Emilio Croce, esce più che bene dalla tempesta causata dalla crisi dei mutui subprime americani e dal fallimento della Lehman Brothers. Sulla scorta dei dati disponibili, anche nel 2008 gli investimenti mobiliari dellEnpaf hanno registrato una redditività positiva: il segno più, davanti al 2,5% di rendimento del patrimonio mobiliare dellEnpaf, insomma � e nel corso degli interventi ci sono stati espliciti riconoscimenti in merito � dimostra una volta di più lattenzione posta nella gestione dellente previdenziale di categoria, che punta al futuro con una relativa tranquillità. A testimoniarlo ci sono i numeri del bilancio tecnico attuariale che, nel rispetto dei nuovi e più rigidi criteri di predisposizione fissati per gli enti gestori di forme previdenziali obbligatorie, mostrano una situazione più che tranquilla � e soprattutto in equilibrio � da qui ai prossimi cinquantanni. Tutto a posto anche per il budget 2009 � approvato � nel quale spicca la previsione di un utile di esercizio ben superiore ai 100 milioni di euro. Approvato anche il piano di impiego dei fondi per lanno a venire. Si tratta di 200 milioni di euro (limite massimo utilizzabile) che saranno così suddivisi: 160 milioni in obbligazioni (il 90% in titoli di Stato italiani o di Paesi dellUE o Enti sovranazionali quotati in Borse valori e 10% in obbligazioni corporate) e 40 milioni in azioni quotate in borse valore (saranno privilegiati i titoli di società che nel precedente esercizio abbiano corrisposto dividendi e con un rapporto prezzo/dividendo non inferiore all1%). Le connotazioni positive dei conti dellEnte possono facilmente indurre a ritenere possibile un adeguamento delle sue prestazioni: lEnpaf però � ha sottolineato Croce � non è una Spa che distribuisce dividendi: suo primo obbligo è quello di garantire il futuro previdenziale delle nuove generazioni così come le prestazioni in essere. Il consiglio di amministrazione però non intende accantonare lipotesi di un loro adeguamento. La questione prima di essere proposta al giudizio del Consiglio nazionale dovrà essere attentamente studiata anche alla luce delle indicazioni desumibili dal Bilancio attuariale, proprio per continuare a procedere con la politica di attenta prudenza che contraddistingue loperato del Cda.
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