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Politica e Sanità

11 Maggio 2018

Celiachia, novità su rimborsi e nuovi tetti da Conferenza Stato-Regioni


Il governo ha pronto uno schema per rivedere i tetti di rimborso per gli alimenti senza glutine per celiaci che ogni anno causano una spesa di 240 milioni di euro al servizio sanitario. L'Unione Europea non impone una etichettatura particolare per questi alimenti sostitutivi di pasta pane pizza etc, ma il produttore che voglia renderne le spese detraibili deve notificare al Ministero della Salute che si tratta di alimenti senza glutine specificamente formulati per celiaci. Sempre l'Ue ammette che come alimenti questi prodotti siano disponibili nella grande distribuzione ma il ministero della Salute vorrebbe tracciarne il commercio online come per i farmaci, dunque ancora per un po' saranno disponibili nelle farmacie e parafarmacie.

La tabella del Ministero, che giunge all'indomani dell'inclusione della celiachia tra le malattie croniche con diritto ad esenzione dal ticket per alcune prestazioni, consentirebbe di risparmiare fino a 65 milioni. Alcune regioni - e segnatamente la Basilicata che aveva dato una card ai residenti con cui si poteva acquistare l'alimento in qualsiasi regione e poi rimborsarlo dal servizio sanitario lucano - hanno posto osservazioni che stanno ritardando la decisione.
Ecco i nuovi tetti studiati considerando che la quota di carboidrati da assumere nella dieta è mediamente del 35% del fabbisogno energetico ma varia a seconda del sesso e dell'età con un picco nell'adolescenza: fino a 5 anni il rimborso è 56 euro mensili, dai 6 ai 9 anni è 70 euro mensili, fra i 10 e i 13 anni è 100 euro mensili per i maschi e 90 per le femmine, fra i 14 e i 17 anni è 124 euro per i maschi e 99 per le femmine, tra i 18 i 59 anni è 90 euro per i maschi e 110 per le femmine, oltre 60 anni è 89 euro per i maschi e 75 mensili per le femmine. Il decreto abroga quello del 2006 che fissa rimborsi uguali maschi-femmine nelle tre fasce fino a un anno (45 euro mensili), fino a 3 anni e mezzo (62 euro mensili) e fino a 10 anni (94 euro mensili) differenziando poi per tutta l'età adulta il rimborso maschi - 140 euro/mese - dai 99 euro/mese per le femmine.

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