Politica e Sanità
15 Novembre 2011Inquietanti risultati di uno studio condotto dall''�quipe da Emanuele Scafato, responsabile dellOsservatorio alcol dellIstituto superiore di sanità.
Ogni anno, dice lo studio, presentato ieri a Roma, in Italia sono 6.000 i morti sulle strade per abuso di alcol, dei quali 2.800-3.000 vedono protagonisti i giovani tra i 18 e i 25 anni. A questi, bisogna aggiungere i 25mila decessi dovuti alla dipendenza da alcol in sè. L''analisi delle cause che determinano gli incidenti stradali mostra che, a livello europeo, un incidente su quattro (25%) e'' attribuibile all''alcol, e che negli incidenti causati da guida in stato di ebbrezza la stragrande maggioranza delle persone coinvolte (96%) è costituita da uomini, di cui il 33% giovani o giovani adulti di età compresa tra i 15 e i 34 anni. Una rassegna internazionale di 112 studi finanziati dalla Commissione europea ha fornito una forte evidenza scientifica del fatto che la diminuzione delle capacità di guida comincia con un livello di concentrazione di alcol nel sangue appena superiore allo zero. Il raffronto tra lalcolemia di conducenti coinvolti in incidenti e quella di conducenti non coinvolti in incidenti ha riscontrato che uomini e donne di tutte le età con Bac tra 0,2 g/l e 0,49 g/l presentano un rischio almeno tre volte maggiore di morire in un incidente d''auto. Si stima che il 30-40 per cento dei 224.000 incidenti avvenuti in Italia nel 2004, dei 316.000 feriti e dei quasi 6.000 morti a causa di un incidente stradale sia alcol correlato. Queste morti sono evitabili con interventi mirati che ridurrebbero significativamente il costo economico, sanitario, sociale che nel 2004 e'' stato stimato in oltre 33 miliardi di euro, il 2,5 per cento del PIL.
Scafato ha presentato alcune proposte per limitare le morti correlate all''abuso di alcol: riconsiderare i livelli attuali di alcolemia consentiti alla guida e valutare l''opportunità di abbassare il limite attuale di 0,5 g/l; valutare l''opportunità di introdurre livelli di alcolemia consentiti alla guida pari a zero per i giovani fino a venti anni. ''''Non esistono limiti da considerarsi sicuri ha spiegato Scafato. La ricerca mondiale ha dimostrato una forte riduzione negli incidenti stradali quando i livelli di alcolemia consentiti sono stati abbassati''''. Altre misure suggerite sono l''attuazione di campagne di sensibilizzazione che incrementino la consapevolezza nella popolazione del rischio connesso all''alcol alla guida; favorire l''attuazione di inziative rivolte ai giovani, come quella del "guidatore designato" (uno dei componenti di un gruppo viene di volta in volta scelto come guidatore e quindi quella sera si astiene dall''alcool); finanziare la ricerca sui fattori che possono contribuire a diminuire l''impatto sulla salute e sulla sicurezza di comportamenti di abuso alcolico. Oltre, ovviamente a far sì che aumentino i controlli.
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