Politica e Sanità
19 Settembre 2018Le campagne di screening realizzate nelle farmacie oltre ad avere un valore sociale riconosciuto, fanno risparmiare le casse dello Stato come dimostrano le stime sul diabete: un paziente adeguatamente trattato e controllato costa al Ssn circa 800 euro l'anno, mentre un diabetico scompensato o con diagnosi tardiva può arrivare a costare fino a 36mila euro l'anno. I dati, elaborati dal Centro Studi Federfarma sono stati illustrati da Michelangelo Galante presidente di Federfarma Rovigo e componente del Centro Studi in occasione della conferenza di lancio, svoltasi a Roma, del Diaday 2018 - Campagna nazionale di screening del diabete in farmacia, iniziativa promosso da Federfarma, in collaborazione con il ministero della Salute e con il supporto incondizionato di Teva.
«Le campagne di screening in farmacia hanno un grande valore sociale - sottolinea Galante in un'intervista a margine dell'evento - non dimentichiamo che le farmacie operano in un regime di concessione quindi offrono per conto dello Stato un servizio fondamentale. Devono garantire l'accesso e il diritto alla salute di concerto con altri attori». Dalla grande città al piccolo o piccolissimo Paese la farmacia c'è: «Alcuni colleghi operano in contesti dove servono 700-800 persone. I sacrifici sono tanti e il ruolo sociale, laddove non ci sono più scuole, carabinieri, posta, è di conforto e offre un luogo di socializzazione. Ecco allora che attraverso il coinvolgimento in uno screening è possibile intercettare anche quelle problematiche che il farmacista intuisce nel paziente conoscendo la propria clientela in modo diretto». L'invito a eseguire un controllo non è difficile per chi sta dietro il banco, con un rapporto quasi confidenziale e orari di apertura di otto ore. L'impatto oltre che sociale è anche economico. Secondo i calcoli fatti dal Centro Studi Federfarma, prosegue Galante, «un paziente diabetico controllato e ben curato costa al Ssn circa 800 euro l'anno, mentre un diabetico scompensato o con diagnosi tardiva può arrivare a pesare fino a 36mila euro l'anno. Considerando che lo scorso anno, in occasione del DiaDay, sono stati individuati quasi 19mila casi di prediabete (18.881, ndr.), e 4.400 di nuove diagnosi, è facile capire quanto possa essere importante anche dal punto di vista del risparmio sanitario il lavoro degli screening in farmacia. Soprattutto per quelle malattie subdole, che non danno sintomi finché non sono a uno stadio avanzato. Quindi, non solo la malattia diabetica, ma anche il tumore del colon retto, il cui screening in molti territori, per esempio a Rovigo, è già gestito dalle farmacie». E conclude «Lo sforzo congiunto delle farmacie lo scorso anno ha portato ottimi risultati, ci auspichiamo che quest'anno sarà ancora meglio».
L'edizione del DiaDay di quest'anno, che ha ricevuto il patrocinio di Fofi, Fnomceo, Amd, Sid e Cittadinanzattiva, si svolgerà da lunedì 12 novembre a domenica 18 novembre in concomitanza con la Giornata mondiale del diabete (14 novembre). «Il DiaDay è la prima iniziativa della nuova dirigenza Federfarma, in linea con lo sviluppo dei servizi in farmacia. In questo caso si tratta di analisi di prima istanza nella logica della prevenzione primaria e dell'educazione al cittadino» ha spiegato Marco Cossolo, Presidente Federfarma «si tratta di un modello che può in futuro, inteso a fare sistema con altri attori della sanità. L'anno scorso abbiamo coinvolto 7500 farmacie, noi puntiamo a 18mila. Ma per questo serve un cambio culturale dei colleghi».
Intervenuto alla presentazione Luigi D'ambrosio Lettieri, Vicepresidente Fofi, ha affermato «Questa iniziativa conferma la farmacia come centro credibile di salute. Si tratta di un chiaro esempio di come la farmacia possa essere un soggetto di primaria importanza nell'attuazione di screening di prevenzione primaria e secondaria.». E aggiunge Silvia Pagliacci, Presidente Sunifar «DiaDay è un progetto che è partito come sperimentazione con Federfarma Umbria. Il diabete è un grave problema di salute pubblica e di costi per il SSN e per questo è fondamentale che partecipino all'iniziativa anche le farmacie rurali». Per condividere e far conoscere i numeri dell'iniziativa dell'anno scorso e per raccontare l'esperienza di chi ha partecipato, i dati del Diaday 2017 sono stati raccolti in un volume edito da Edra che verrà distribuito a tutte le farmacie.
Risultati dello screening 2017
Sui 160.313 soggetti esaminati nell'edizione 2017 ne sono risultati 19.077 diabetici (11.90% del campione). Di questi, 14.662 sono persone che hanno dichiarato nel questionario di aver ricevuto una diagnosi pregressa di diabete; 4.415 sono persone che non sapevano di avere il diabete (pari al 3% dei soggetti che si sono sottoposti allo screening senza aver ricevuto in precedenza una diagnosi di diabete). Questo dato è molto interessante perché permette a oltre 4.000 persone di curarsi evitando l'aggravamento della malattia e le conseguenti complicanze. Anche da un punto di vista economico curarsi tempestivamente significa minori costi sia per il singolo che per il Servizio sanitario nazionale.
Lo screening è stato comunque utile anche per gli oltre 14 mila diabetici che sapevano già di esserlo, in quanto il valore rilevato della glicemia ha permesso di valutare il grado di compensazione della patologia. Di tutti i soggetti risultati affetti da diabete, il 64,07% ha più di 64 anni e il 19,63% ha tra i 55 e i 64 anni. Ma il dato più interessante è quello che riguarda i giovani adulti: l'1,95% dei soggetti con diabete ha un'età inferiore a 34 anni.
Chiara Romeo
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