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Politica e Sanità

15 Febbraio 2019

Fattura elettronica, scadenza del 18 febbraio primo banco di prova. Ecco gli obblighi


La deadline della liquidazione periodica Iva per i contribuenti mensili è il 16 di ogni mese e a febbraio questo appuntamento - che slitta in realtà a lunedì 18 - è particolarmente importante, perché rappresenta il primo banco di prova per la fatturazione elettronica. Le fatture, infatti, vengono inviate al Sistema di interscambio (Sdi), le cui capacità di gestione dei dati acquisiti tramite le nuove modalità verranno di fatto testate in modo completo. Ma da più parti - da ultimo il Consiglio nazionale dei commercialisti -, a fronte di criticità segnalate, arriva la richiesta di una moratoria delle sanzioni almeno fino al 16 marzo. Intanto, è entrata in vigore ieri, dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, la legge Semplificazioni. Sulla scadenza del 18 febbraio (il 16 cade di sabato), sono puntate le attenzioni di molti, sia perché, in modo particolare a inizio anno, c'erano state segnalazione di mal funzionamenti del sistema sia perché è possibile fino a quella data sanare eventuali errori o omissioni senza incorrere in alcuna sanzione.

A ogni modo, la settimana scorsa, dal Consiglio nazionale dei commercialisti è partita una richiesta indirizzata al Ministro dell'Economia, Giovanni Tria, e al Direttore dell'Agenzia delle Entrate, Antonino Maggiore, di «una proroga dal 16 febbraio al 16 marzo della moratoria sulle sanzioni per la tardiva trasmissione delle fatture elettroniche e di una complessiva riorganizzazione delle scadenze relative ai mesi di febbraio e marzo». Una richiesta che trova origine dalle criticità riscontrate: «L'introduzione dal 2019 dell'obbligo generalizzato di fatturazione elettronica nelle operazioni tra privati» scrivono i commercialisti, che hanno attivato «un costante monitoraggio con una rete di referenti regionali sull'intero territorio nazionale», «sta generando molteplici situazioni di criticità dovute in parte alla impreparazione dei contribuenti, ma anche alle inefficienze e ai ritardi che si stanno verificando nell'allineamento telematico dei flussi di dati tra le piattaforme delle principali società di software e il Sistema di Interscambio messo a disposizione dall'Agenzia delle entrate», con «una situazione di emergenza che peraltro è destinata ad acutizzarsi nella prossima settimana e resa ancor più critica con la scadenza a fine mese dei termini di ulteriori importanti adempimenti fiscali». Da qui la richiesta di una moratoria delle sanzioni.

Intanto, secondo quanto annunciato dal sottosegretario all'Economia, Massimo Bitonci, come riportano anche alcune agenzie, ci sarebbe una proroga al 30 aprile 2019 dell'"esterometro" e dello "spesometro", la cui scadenza era fissata in un primo momento al 28 febbraio. A ogni modo, per quanto riguarda la fatturazione elettronica, le farmacie devono prestare attenzione al trattamento dei dati sanitari: come era stato di recente rimarcato dalle Agenzie delle entrate nelle Faq dedicate, per quanto riguarda «le prestazioni sanitarie, rese nei confronti delle persone fisiche, i cui dati sono inviati al Sistema tessera sanitaria» non solo non è previsto l'obbligo della fatturazione elettronica, ma «i soggetti tenuti all'invio dei dati al Sistema tessera sanitaria non possono emettere fatture elettroniche per il periodo di imposta 2019. Considerato l'esplicito divieto in tal senso» si continuerà a «emettere le fatture in formato cartaceo e a trasmettere i dati al Sistema TS secondo le ordinarie modalità». E questo vale anche nel caso in cui il paziente «eserciti l'opposizione alla trasmissione dei suoi dati al Sistema tessera sanitaria».

Tra le novità della settimana, c'è anche l'entrata in vigore, dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, della Legge di conversione del cosiddetto decreto Semplificazioni (Gazzetta Ufficiale n. 36 del 12 febbraio 2019, Legge n. 12 del 2019 di conversione, con modificazioni, del Decreto Legge 14 dicembre 2018, n. 135, recante disposizioni urgenti in materia di sostegno e semplificazione per le imprese e per la pubblica amministrazione). Tra le principali novità, come si legge nel sito, «il decreto interviene anche sull'esclusione dal regime forfettario nei confronti di coloro che iniziano una nuova attività dopo aver svolto il periodo di pratica obbligatoria per l'esercizio di arti o professioni. A tali soggetti non si applica l'esclusione dal regime forfettario che riguarda le persone fisiche la cui attività sia esercitata prevalentemente nei confronti di datori con i quali sono in corso rapporti di lavoro o erano intercorsi rapporti di lavoro nei due precedenti periodi d'imposta, ovvero nei confronti di soggetti direttamente o indirettamente riconducibili agli stessi datori di lavoro».

Francesca Giani

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