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Politica e Sanità

16 Novembre 2011

Più consumi ma spesa stabile


Il rapporto dell''Osservatorio nazionale sull''impiego dei medicinali, relativo ai primi 9 mesi del 2008, curato da ISS e AIFA, disegna una situazione economicamente sotto controllo

Gli italiani nei primi nove mesi del 2008 hanno consumato più medicinali, anche se la spesa farmaceutica complessiva del Servizio sanitario nazionale si è mantenuta stabile, grazie a provvedimenti di contenimento dei prezzi, calati del 7,2%. Rispetto allo stesso periodo del 2007, infatti, sono aumentate del 5,3% le confezioni a carico del SSN per ogni singolo cittadino, passate dalle 16 del 2007 alle 19 di quest''anno, così come le dosi assunte quotidianamente: dalle 875 ogni mille abitanti alle 931 del 2008, con un aumento del 6,4%. In crescita anche le prescrizioni, in rialzo del 6%. A fotografare il trend di consumi e spesa farmaceutica in Italia è il rapporto dell''Osservatorio nazionale sull''impiego dei medicinali (Osmed), relativo ai primi 9 mesi del 2008, curato dall'' Istituto superiore di sanità (ISS) e dall''Agenzia italiana del farmaco (AIFA). L''incremento delle dosi prescritte si registra in tutte le regioni con differenze che vanno dal 4,1% della Provincia autonoma di Bolzano al 9,2% della Calabria. Della spesa farmaceutica territoriale totale, stimata in 14.529 milioni di euro, il 58,7% (8.535 milioni di euro) è per i farmaci di classe A a totale carico del Ssn, il 4,9% (706 mln di euro) per quelli di classe A acquistati privatamente, il 16% (2.329 mln) per i medicinali di classe C con ricetta, il 10,7% (1.554 mln) è destinato ai farmaci di automedicazione, il 9,7% (1.406 mln di euro) ai farmaci erogati attraverso la distribuzione diretta e per conto. Oltre a quest’ultimo aspetto - sottolinea il Rapporto - altri provvedimenti che hanno contribuito al contenimento dei prezzi sono stati l''introduzione del prezzo di riferimento, l''introduzione del ticket, la scadenza dei brevetti di molte molecole importanti sul piano anche quantitativo quali la amlodiplina, ramipril, omeprazolo e claritromicina. Nei primi nove mesi del 2008, infatti, è aumentata del 51% la prescrizione dei medicinali equivalenti, rispetto allo stesso periodo del 2007. Ora, dunque, i farmaci a brevetto scaduto, rappresentano il 42,4% dei consumi e ''assorbono'' oltre un quarto (26,2%) della spesa totale del Servizio sanitario nazionale.

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