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Politica e Sanità

16 Novembre 2011

Le Asl non semplificano per gli invalidi


Le Asl conoscono e applicano poco le norme che semplificano la vita dei cittadini invalidi e che eviterebbero, a persone con disabilità gravi e croniche, inutili revisioni per una patologia che non può migliorare. Il 90% degli uffici invalidi delle Asl non applica, infatti, la legge 80 del 2006. E così i cittadini vengono richiamati, anche quando non è necessario, a visita annuale e fino al completamento delle pratiche vedono sospesa ogni forma di sostegno economico e sociale. E'' la denuncia, basata su un''indagine ad hoc, di Cittadinanzattiva e dall''Associazione nazionale infezioni osteoarticolari (Anio) onlus, che insieme ad altre 18 associazioni hanno lanciato oggi una campagna di mobilitazione e informazione, anche attraverso Internet all''indirizzo www.legge80.cittadinanzattiva.it oppure www.anio.it. "La legge 80 del 2006, varata grazie anche a una massiccia campagna di mobilitazione di numerose organizzazioni civiche, prevede - ricordano in una nota le associazioni - che tutte le persone affetteda patologie o menomazioni destinate ad aggravarsi o stabilizzate, e indicate in un apposito elenco, non dovessero più essere sottoposte alla chiamata periodica da parte delle Commissioni Invalidità delle Asl per vedere accertato il proprio stato di salute". Una procedura "d''ufficio" che però è ignorata in quasi tutte le Regioni italiane. Un''indagine, condotta dall''Anio, conferma, infatti, i dati del Rapporto Pit Salute: su oltre 180 Uffici invalidi delle Asl di 20 tra Regioni e Province autonome, solo il 45% ha conoscenza del decreto, il 10% lo attua e ad avere chiari i contenuti e le norme di applicazione è solo il 15%. La legge resta inapplicata, dunque, nel 90% dei casi. Una disfunzione che pesa anche sulle casse dello Stato, oltre all''evidente danno economico e sociale per i cittadini. Si tratta, infatti, "di una inutile voce di spesa per sostenere i costi delle Commissioni invalidi e l''attivazione di procedure burocratiche inutili, con relativi costi in termini di persone impiegate", spiega la nota.

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