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Politica e Sanità

16 Novembre 2011

Il garante della privacy fissa le regole


Tutelare le delicate informazioni contenute nel Fascicolo sanitario elettronico, documento hi-tech già in via di sperimentazione in alcune regioni, che raccoglie i dati sanitari di ogni paziente: malattie, interventi chirurgici, esami clinici, farmaci. Con questo obiettivo è intervenuto il Garante della privacy, che ha deciso di fissare un primo quadro di regole a protezione dei dati e a garanzia delle persone. Elevate misure di sicurezza, tracciabilità e gradualità degli accessi ai dati, informativa comprensibile e dettagliata: sono questi principi sui quali si fondano le linee guida in materia, messe a punto dal Garante e pubblicate in Gazzetta Ufficiale. Ma non è tutto. L''Autorità ha avviato anche una consultazione pubblica, che si concluderà il 31 maggio, con la quale si intende acquisire osservazioni e commenti da parte di organismi e professionisti sanitari pubblici e privati, medici di base, pediatri, organismi rappresentativi, associazioni di malati. "Il Fascicolo sanitario elettronico (Fse) - si legge in una nota del Garante per la protezione dei dati personali - dovrà essere costituito esclusivamente per il perseguimento di finalità di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione. Sarà consultabile dall''interessato con modalità adeguate (ad esempio tramite smart card) e dal personale sanitario, strettamente autorizzato e solo per finalità sanitarie. Non potranno accedervi invece periti, compagnie di assicurazione, datori di lavoro". E ancora. "Al paziente - continua il Garante della privacy - deve essere consentito di scegliere, in piena libertà, se far costituire o meno un Fascicolo, con tutte o solo alcune informazioni sanitarie che lo riguardano, e deve poter esprimere un consenso autonomo e specifico, distinto da quello che si presta a fini di cura della salute. Deve essere inoltre prevista la possibilità di oscurare la visibilità di alcuni eventi clinici. Se il paziente non vuole aderire al Fse deve comunque poter usufruire delle prestazioni del servizio sanitario nazionale".

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