Politica e Sanità
16 Novembre 2011Secondo un comunicato stampa dellIstituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri sarebbero molti meno del previsto i bambini in trattamento farmacologico
Dopo che l8 marzo 2007, veniva autorizzata limmissione in commercio dellatomoxetina e del metilfenidato per il trattamento della sindrome da Deficit di Attenzione e Iperattività (ADHD), a giugno 2007 è stato attivato il Registro Nazionale dellADHD nelletà evolutiva per il monitoraggio dei percorsidiagnostico-terapeutici e assistenziali e per la valutazione degli effetti avversi dei due farmaci indicati per il trattamento della sindrome. La prescrizione del farmaco è vincolata alla registrazione del paziente nel Registro Nazionale. In 20 mesi di attività, secondo il comunicato del Mario Negri, sono stati iscritti nel registro 1090 pazienti che hanno ricevuto almeno una prescrizione di atomoxetina (639 pazienti pari al 57% dei registrati) o metilfenidato (451; 43%). Il 40% dei pazienti risiedono in Lombardia, Veneto o Sardegna e un quarto del totale risulta in carico a solo 3 degli 86 Centri di riferimento accreditati dalle Regioni e dalle Province autonome. Solo il 30% dei pazienti ha ricevuto una terapia psicofarmacologica associata a counseling e a una terapia cognitivo-comportamentale, come previsto dal protocollo del Registro e dalle linee guida nazionali e internazionali. In 35 pazienti si sono verificati eventi avversi: 8 durante terapia con metilfenidato (1,8% dei casi) e 27 durante terapia con atomoxetina (4,2% dei casi). Per 12 dei 35 pazienti le reazioni sono state giudicate gravi (1 metilfenidato e 11 atomoxetina) ed è stata necessaria la sospensione della terapia. In 3 degli 11 casi in terapia con atomoxetina la reazione avversa è stata lideazione suicidaria. Il Registro si è quindi rivelato uno strumento utile per monitorare luso dei farmaci per la terapia dellADHD, migliorandone lappropriatezza e identificando in modo più accurato gli effetti avversi. La temuta epidemia di prescrizioni di psicofarmaci ai bambini italiani con ADHD non si è verificata. Anche la prevalenza dellADHD in Italia sembra essere considerevolmente inferiore a quanto descritto in altri Paesi europei. Tuttavia, lapplicazione dellintero percorso diagnostico e terapeutico riconosciuto come il più appropriato è ancora ampiamente disattesa sullintero territorio nazionale e rimanda alla necessità di attivare adeguate risorse (umane e organizzative) a livello locale, nellambito dei servizi sanitari e sociali preposti alla salute per letà evolutiva.
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