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Politica e Sanità

16 Novembre 2011

Tumori: più si investe più si sopravvive


Il Paese in cui si sopravvive di più ai tumori? Quello che investe di più in sanità. E in Europa è la Svezia. Qui, a distanza di cinque anni, vive il 58,3% dei pazienti. Contro la media del Vecchio Continente che è di un sopravvissuto su due. Ma si difendono bene anche la Finlandia (55,7%), pioniera degli screening e delle campagne di prevenzione primaria, e le sue sorelle del Nord, Islanda e Norveglia. L''Italia riesce a mantenersi al di sopra della media (51,8%), mentre a sorprendere gli esperti sono le performance negative dell''Inghilterra che si ferma a quota 46,2%, notevolmente sotto la media. E'' il quadro che emerge dallo studio Eurocare 4. L''ultimo rapporto, pubblicato in questi giorni in un numero monografico della rivista scientifica European Journal of Cancer, è stato focalizzato proprio sulla sopravvivenza dei Paesi europei ai tumori. Sotto la lente di ingrandimento degli esperti sono passati più di 3 milioni di pazienti oncologici di 23 Paesi: sulle loro storie si basa lo studio coordinato da un gruppo di ricercatori dell''Istituto nazionale tumori (Int) di Milano e dell''Istituto superiore di sanità (Iss). Uno studio che ha evidenziato una tendenza: "Esiste una correlazione positiva fra gli investimenti di uno Stato in sanità e il Pil pro capite da un lato, e la sopravvivenza dei pazienti oncologici dall''altro. Anche se non si tratta solo di aumentare le risorse economiche, ma anche di razionalizzarle, di ottimizzarle in termini di efficacia", osserva Marco Pierotti, direttore scientifico dell''Int. Per esempio i pazienti oncologici in Danimarca, Paese che ha una spesa sanitaria superiore o uguale a quella della Finlandia, mostrano tassi di sopravvivenza inferiori. "Anche se - precisa Pierotti - occorre ricordare che la Finlandia ha investito molto di più negli anni passati ed è partita già quasi 15 anni fa con le campagne di prevenzione e così oggi, con una spesa sanitaria minore, può mantenere questi buoni standard".

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