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Farmaci e dintorni

18 Giugno 2014

Farmacovigilanza nell'anziano secondo l'Fda


Salvo casi eccezionali e particolarmente fortunati, superati i sessant'anni di età la giornata è scandita dagli orari di assunzione dei farmaci, uno dei pilastri su cui poggia la conquista moderna della longevità. D'altra parte lo scotto da pagare sono gli eventi avversi e le interazioni farmacologiche il cui tasso risulta particolarmente elevato negli anziani, con conseguenze anche gravi incluse la disabilità e il ricovero in ospedale. Per questo motivo la Food and drug administration (Fda), l'ente governativo statunitense che si occupa di sicurezza dei medicinali e degli alimenti, ha aggiornato e messo in evidenza una pagina di suggerimenti dedicata in maniera specifica ai pazienti geriatrici. È assodato che la sensibilità agli eventi avversi ai farmaci cresce in proporzione all'età: questo accade perché l'anziano è sempre più medicalizzato, ha un metabolismo più fragile, spesso è costretto a una politerapia, ha diverse malattie concomitanti e ha difficoltà a rispettare le indicazioni per carenza di memoria e concentrazione. Una vulnerabilità che l'Fda cerca di compensare con quattro suggerimenti, solo all'apparenza banali, quando l'obiettivo è ridurre l'alta percentuale di eventi avversi riscontrati tra gli over sessantenni. Il primo è convincere la persona anziana a seguire alla lettera le prescrizioni, a non modificare né dosaggio né numero di assunzioni giornaliere, incentivando la comunicazione degli eventi avversi al medico e al farmacista qualora dovessero presentarsi. Secondo: compilare una lista scritta della terapia in corso, con gli orari e le dosi, e consegnarla a un parente o a un amico. Terzo suggerimento: informarsi sulle interazioni più rilevanti dal punto di vista clinico, comprese quelli che riguardano alimenti, integratori dietetici, erbe, alcol o sulla presenza di alterazioni nei meccanismi fisiologici di assorbimento o eliminazione dei medicinali. Quarto e ultimo suggerimento, forse il meno scontato: rivedere ogni anno con il medico lo schema della terapia per verificare quali sono i medicinali realmente necessari (spesso la politerapia è immotivata) e fare un bilancio dei vantaggi.
Perché interessa il farmacista: le condizioni in cui vengono studiati i farmaci sono molto diverse dalla realtà quotidiana per questo il farmacista ha un ruolo essenziale nell'informare i clienti anziani sulle posologie e sui rischi.

Marvi Tonus

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