Politica e Sanità
16 Novembre 2011Il 26% delle donne italiane, contro una media del 20% delle europee utilizza molto spesso la chat. In pratica un''italiana su 4 chatta abitualmente", spiega Maria Cristina Campanini, responsabile di SNAMI Rosa. Le donne italiane si scambiano consigli online soprattutto su benessere, alimentazione, bellezza, medicine naturali e controllo del peso. Ma non mancano gli scambi di informazioni su medici, strutture e perfino farmaci. "Si tratta di un''abitudine pericolosa sia per i rischi immediati sulla salute sia perchè compromette il rapporto con il proprio medico di fiducia", dice Campanini. Dal punto di vista pratico, si tratta di una rivisitazione del consiglio del vicino di casa. Ma più pericoloso, perchè propone indicazioni che arrivano a molte persone e rimangono scritte senza poter essere ritrattate da chi le ha fornite. In più è un consiglio del vicino nobilitato dal web, e chi lo legge e comunque convinto che l''autore non sia uno sprovveduto". Tutto questo si ripercuote anche nel rapporto col medico di famiglia. "Il camice bianco - continua Campanini - rischia di essere considerato come un semplice ratificatore di indicazioni raccolte fuori dallo studio. Non è più il punto di riferimento, ma rappresenta solo un passaggio burocratico". Il 60% degli italiani che frequentano il web - conclude Campanini - visita siti che parlano di salute, sia istituzionali che non. Ma il rischio, anche in questo caso, soprattutto quando si visitano siti non certificati, di una maggiore disinformazione e di una crescita di bisogni di salute inesistenti, utili solo per arricchire chi propone soluzioni miracolose".
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