Politica e Sanità
16 Novembre 2011Dal meeting dellAmerican Society of Clinical Oncology si conferma limportanza dei test genetici per mirare le terapie. La parola dordine è trattare i pazienti solo con i farmaci dai quali possono trarre benefici
''''Ancora oggi nel mondo il 20-70% dei malati di tumore non riceve trattamenti efficaci. La buona notizia, però, è che ormai abbiamo capito come, per battere il cancro, occorra orientarsi sempre più verso cure personalizzate. Armi che per alcuni pazienti sono già una realtà''''. Lo spiega Cristina de Min, endocrinologo e direttore medico di Roche Italia, in occasione del meeting Asco (American Society of Clinical Oncology) a Orlando (Florida). Qui il gruppo presenta 500 studi (il 12% del totale), e la de Min tratteggia una panoramica delle ultime novità - dal cancro al seno, allo stomaco, al melanoma, ai polmoni - in fatto di cure personalizzate, dal laboratorio al letto del malato. Con una certezza. ''''In futuro l''oncologia sarà sempre più impegnata nella caratterizzazione dei singoli pazienti. Esistono, infatti, marker legati a una risposta maggiore o minore ai farmaci, e dobbiamo individuarli''''. Niente più approccio empirico, dunque. ''''Non possiamo più permetterci - le fa eco Antonio Del Santo, ematologo e direttore Gruppo oncologia di Roche Italia - di trattare una persona senza sapere se la cura che usiamo sarà efficace''''. Ecco perch� il primo obiettivo è testare i malati per individuarne le peculiarità. ''''Il test per individuare la positività al recettore Her2 nelle donne affette da cancro mammario è emblematico. Ormai in Italia si esegue su circa il 98% delle 40mila pazienti che ogni anno si scoprono malate - riflette de Min - Ma dovremmo arrivare al 100%, e a una standardizzazione che elimini i falsi positivi o negativi legati a pratiche errate''''. Ma quali sono gli approcci individualizzati più promettenti nella pratica clinica, che potranno cambiare il destino di molti malati? ''''Una novità recentissima arriva da una molecola per il melanoma in fase avanzata, mirata al 68% dei 160mila pazienti che, nel mondo, ogni hanno sono affetti da questo cancro della pelle ad altissimo rischio'''', spiega Del Santo. Al centro di tutto, anche in questo caso, una mutazione che svela chi risponderà meglio al nuovo farmaco .
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