Politica e Sanità
16 Novembre 2011Il Comitato centrale della Fnomceo, riunito a Roma venerdì scorso, chiede un incontro con la Federazione degli Ordini dei Farmacisti e dellIpasvi, il Collegio degli infermieri professionali, perch� "emergano proposte di collaborazione condivise, che tengano conto dei singoli profili professionali e delle specifiche competenze". Andrea Mandelli: Bene il dialogo, ma era già cominciato
"Il Comitato - si legge in una nota - preso atto delle recenti proposte di riorganizzazione dei presidi sanitari territoriali, tra le quali quelle sulla presenza di infermieri nelle farmacie, condividendo complessivamente l''opportunità di interventi migliorativi dell''organizzazione sanitaria, mirati soprattutto alla cronicità e alla domiciliarità, che prevedano oltre al ruolo del medico anche quello di altri professionisti sanitari, ritiene necessaria la definizione di un modello organizzativo complessivo, mirato a ottimizzare il sistema e a definire priorità di intervento". Durante il vertice, garantisce la Fnomceo,"ci impegneremo affinch� emergano proposte da condividere con le organizzazioni di categoria, il ministero della Salute e le Regioni, per contribuire anche alla realizzazione della recente Convenzione della medicina generale, che pone le basi per la costituzione di strutture complesse di cure primarie, e del futuro ruolo di presidio territoriale del Ssn, proposto per le farmacie". La Federazione degli Ordini dei Farmacisti condivide lo spirito di dialogo e confronto che ispira la presa di posizione della Fnomceo: Condividiamo a tal punto questa impostazione ha spiegato il presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti, Andrea Mandelli che già alcuni mesi orsono abbiamo avuto colloqui con la Federazione degli Ordini dei medici su questo tema. Così come abbiamo interpellato lIpasvi in rappresentanza degli infermieri. Lo stesso Ipasvi, pochi giorni orsono, ci ha comunicato il suo assenso di massima al progetto. La Federazione ritiene che il riassetto dellassistenza territoriale nel suo complesso, più volte indicato come prioritario dal Ministero, non possa prescindere dal confronto e dalla collaborazione con le professioni sanitarie che sul territorio operano quotidianamente e aveva da subito adottato questa linea dazione. A questo punto ha concluso Mandelli mi auguro che il confronto tra le professioni si estenda anche ad altri aspetti, oltre alla presenza degli infermieri in farmacia, a cominciare dallaggregazione degli ambulatori dei medici di famiglia in Unità di cure primarie.
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