Politica e Sanità
16 Novembre 2011I medicinali destinati alla cure di patologie di forte impatto sociale e sanitario, come tumore della prostata, anemie gravi o sindrome coronarica, vengono distribuiti ai cittadini con modalità molto diversificate sul territorio, con differenze tra Regioni e addirittura tra le diverse Asl della stessa Regione. è quanto emerge da uno studio realizzato da Federfarma, con la collaborazione di Promofarma (grazie ai dati forniti da IMS), presentato a Roma in una tavola rotonda con rappresentanti del Governo, del Parlamento e delle Regioni. Dall''indagine emerge un''Italia "a macchia di leopardo", ha spiegato la presidente di Federfarma, Annarosa Racca: per esempio i farmaci a base di bicalutamide, per la cura del carcinoma alla prostata, vengono distribuiti per la quasi totalità in farmacia in Lazio, Puglia, Lombardia e Basilicata, mentre passano quasi totalmente per le Asl in Abruzzo e Molise. Federfarma vuole individuare, assieme alle Regioni e con il sostegno del Governo,"una soluzione che consenta a tutti gli italiani di avere lo stesso livello di assistenza farmaceutica e di trovare sempre in farmacia i medicinali di cui hanno bisogno".
"Siamo consapevoli della centralità della farmacia per il sistema - replica Loredano Giorni, dirigente responsabile del servizio farmaceutico della Regione Toscana - Credo che le Regioni siano disponibili a cercare un tavolo nazionale di discussione. Forse in passato non erano maturi i tempi, ma le Regioni, proprio come le farmacie, vogliono arrivare a un buon servizio per i cittadini. E non abbiamo alcuna intenzione di sprecare i soldi. Credo che presto e bene - dice Giorni alludendo anche al rinnovo della convenzione farmaceutica - arriveremo alla soluzione del problema". "Che il sistema delle farmacie italiane sia efficiente e valido è ormai assodato, e l''unitarietà del sistema viene chiesta da tempo", interviene Emilio Stefanelli, vicepresidente di Farmindustria. "Oltre tutto dal punto di vista economico sul settore dei farmaci si è lavorato molto, ora mi augurerei che si inizi a farlo anche sul resto. Certo - dice alludendo alla questione dell''accesso uniforme ai farmaci innovativi - c''è il problema della spesa territoriale: oggi siamo al limite. Tutto ciò che si vuole far entrare nella territoriale deve trovare un riscontro economico. Questo - sintetizza Stefanelli - è l''unico problema".
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