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Politica e Sanità

16 Novembre 2011

Influenza A/H1N1, in crescita la fascia pediatrica


Durante la seconda settimana del 2010, il valore dell’incidenza totale dell’influenza A/H1N1 è pari a 1,36 casi per mille assistiti. Nella fascia di età 0-4 anni l’incidenza è pari a 3,15 casi per mille assistiti, nella fascia di età 5-14 anni l’incidenza è pari a 1,82, nella fascia 15-64 anni a 1,29 e tra gli individui di età pari a 65 anni e oltre a 0,62 casi per mille assistiti. Si osserva un lieve aumento dell’incidenza nelle fasce di età pediatrica (0-4 e 5-14 anni) mentre tra i giovani/adulti (15-64 anni) e negli ultrasessantaquattrenni l’incidenza rimane pressoch� stabile. è stabile, inoltre, sia il numero di accessi al pronto soccorso, sia quello dei ricoveri per sindrome respiratoria acuta, per tutte le fasce d’età.

Complessivamente la curva epidemica dell’influenza è stabile, dopo aver raggiunto il picco nella 46 a settimana con un valore di incidenza pari a 12,88 casi per mille assistiti. Il livello del picco epidemico raggiunto nell’attuale stagione influenzale è superiore a quello osservato in molte stagioni influenzali precedenti tranne che in quella del 2002-2003 e 2004-2005. Alla seconda settimana il dato complessivo dei decessi per cui le autorità sanitarie regionali hanno confermato l’accertamento dell’infezione da nuovo virus A/H1N1 è 216. In risposta ai dubbi e alle polemiche delle ultime settimana, l’Istituto superiore di sanità ha dichiarato che l’influenza A non è stato un flop, ma in Italia siamo stati abbastanza fortunati. L''epidemia si è “autolimitata”, attestandosi a circa 4 milioni di casi. Con un numero doppio o triplo di contagi anche i casi gravi sarebbero stati di più. Nella stragrande maggioranza dei casi il virus non è mutato, ma non è esclusa una nuova ondata di contagi, perciò le categorie a rischio devono vaccinarsi. Proprio in settimana, si è registrato il secondo caso in Italia di mutazione del virus. A scoprirlo è stato il laboratorio del Dipartimento di Istologia, microbiologia e biotecnologie mediche dell’Università di Padova, che ha individuato la modificazione di un gene dell’A/H1N1 in un bimbo di tre anni e mezzo immunodepresso, ricoverato in isolamento nel reparto di Pediatria dell’ospedale di Padova. La scoperta della mutazione è molto più importante dal punto di vista virologico che dal punto di vista clinico, e comunque non c’è alcun motivo di allarme perchè la mutazione di un virus è un evento normale in una pandemia, quindi tutti gli esperti si attendevano l’evento.

Fabrizio Pregliasco

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