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Politica e Sanità

16 Novembre 2011

Dati sulla spesa farmaceutica nel 2009


La spesa farmaceutica netta convenzionata SSN, nell’anno 2009, secondo una nota Federfarma, è diminuita del -1,2% rispetto al 2008, a fronte di un incremento del numero delle ricette del +3,5%; continua invece ad aumentare la spesa ospedaliera, in modo incontrollato e senza garanzie di trasparenza. L’andamento della spesa farmaceutica convenzionata nel 2009 è il risultato di un costante incremento del numero delle ricette e di un contestuale calo del valore medio delle ricette stesse  (-4,5%): si prescrivono più farmaci, ma di prezzo mediamente più basso. Tale risultato è dovuto ai tagli dei prezzi dei medicinali varati da Governo e AIFA a partire dal 2006 (da ultimo quello del 12% sui medicinali generici SSN, in vigore dal 28 maggio al 31 dicembre 2009, che continua a produrre effetti anche nel 2010, in quanto le aziende produttrici non hanno ri-aumentato i prezzi), al crescente impatto del prezzo di riferimento per i medicinali equivalenti a seguito della progressiva scadenza di importanti brevetti e degli interventi adottati a livello regionale. Tra questi ultimi, l’estensione in diverse Regioni del rimborso di riferimento agli inibitori di pompa protonica; la reintroduzione (Abruzzo, Campania, Lazio e, dall’8 maggio 2009, Calabria) o l’appesantimento (Sicilia; Lazio dall’11 dicembre 2008) del ticket; la distribuzione diretta o tramite le farmacie di medicinali acquistati dalle ASL. Le farmacie continuano a dare un rilevante contributo al contenimento della spesa, oltre che con la diffusione degli equivalenti e la fornitura dei dati sui farmaci SSN, con lo sconto al SSN, che ha garantito un risparmio di oltre 600 milioni di euro nel 2009, ai quali si aggiungono oltre 77 milioni di euro derivanti dal pay-back, posto a carico delle farmacie dal 1� marzo 2007, prorogato per tutto il 2009 e per il 2010. A tali oneri, già estremamente pesanti per le farmacie, si è aggiunta, nel 2009, la trattenuta dell’1,4% sulla spesa farmaceutica, introdotta dal decreto-legge Abruzzo. Va anche ricordato che le farmacie di alcune Regioni (soprattutto Campania, ma in parte anche Puglia, Calabria e Sicilia) subiscono pesanti ritardi nei pagamenti da parte delle ASL. In aumento l’incidenza delle quote pagate dai cittadini nelle Regioni che non applicano ticket, a seguito delle polemiche sui farmaci generici e sulla sostituzione da parte del farmacista: i cittadini sono diventati più diffidenti nei confronti dei generici e tendono a preferire spesso i farmaci di marca, pur dovendo pagare la differenza di prezzo rispetto al generico gratuito.

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