Politica e Sanità
16 Novembre 2011Per accelerare il ricovero in ospedale, il 21,4% dei pazienti è dovuto ricorrere alla raccomandazione. Al Centro e al Sud Italia, ben il 30% ha dovuto scomodare le proprie conoscenze personali. "E'' un dato preoccupante, che ci porterà ad avviare una riflessione sugli strumenti specifici da adottare per evitare questo fenomeno in futuro", afferma il ministro della Salute, Ferruccio Fazio, commentando il dato emerso dalla ricerca Censis su aspettative, opinioni e valutazioni dei cittadini sulla sanità. Nonostante il ricovero sia programmato, e si disponga della necessaria indicazione del medico, il percorso che porta in ospedale si rivela, in molti casi, fatto di burocrazia, ostacoli vari e spintarelle per superarli. Un paziente su tre deve prima sottoporsi a una visita a pagamento o in intramoenia dal medico dell''ospedale. "Il dato - prosegue il ministro - non è mai emerso in maniera così chiara. Indica che ci sono ancora grossissimi problemi sul meccanismo dell''intramoenia", l''attività libero professionale svolta dai medici nel servizio sanitario nazionale. Un meccanismo, evidenzia Fazio, "ben lontano dall''essere di per s� perfetto. L''intramoenia può funzionare, ma deve avere come pilastro la misurazione del numero delle prestazioni, in modo che i medici siano obbligati a svolgerne un certo numero durante l''orario di lavoro, prima della libera professione", come prevede il Ddl sul governo clinico all''esame della Commissione Affari sociali della Camera.
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