Politica e Sanità
16 Novembre 2011Farmaci veterinari più facilmente accessibili, meno cari e che possano rispondere alle nuove esigenze terapeutiche degli animali da compagnia. Questo il tema di un incontro tecnico che si è tenuto al ministero della Salute fra i rappresentanti dei medici veterinari italiani (Anmvi e Fnovi), le industrie farmaceutiche (Aisa) e il dipartimento della Sanità animale di lungotevere Ripa. "E'' stata affrontata tutta una serie di questioni - riferisce Marco Melosi, vicepresidente dell''Associazione nazionale medici veterinari italiani (Anmvi) - fra cui l''attuale assenza di un armadietto farmaceutico veterinario completo e soddisfacente. La legge vigente obbliga il medico veterinario a prescrivere, se disponibile, sempre il farmaco veterinario di riferimento per una determinata patologia. Se prescrive un medicinale per uso umano, il veterinario va incontro a una sanzione da 3mila a 9mila euro. E, nella pratica quotidiana, sappiamo che esistono molecole molto utili per la cura degli animali, ma che per questo motivo non è possibile prescrivere". "Il ministero della Salute - annuncia Melosi - ha però compreso le necessità della categoria e ha chiesto la compilazione di una lista di principi attivi che il veterinario non può utilizzare, perch� destinati agli esseri umani, ma che sono ritenuti necessari per curare al meglio gli animali. L''idea è quella di venire incontro alla categoria veterinaria concedendo l''utilizzo in deroga di questi prodotti, finch� le industrie non produrranno l''equivalente veterinario".
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