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Politica e Sanità

16 Novembre 2011

Medici in farmacia? Nessun preconcetto


C’è un tema che ha attraversato tutti i dibattiti e i convegni ospitati dall’edizione 2010 di Cosmofarma: la presenza del medico di medicina generale nelle farmacie di comunità

Proposto qualche settimana fa dal Ministro della salute Ferruccio Fazio come uno degli sviluppi della farmacia centro polifunzionale di servizi, questa innovazione è stata al centro dei dibattiti interni alla professione, come il convegno di Federazione e Federfarma, (Farmacia dei cittadini), sia dei momenti di confronto con i rappresentanti dei medici di medicina generale (come nel caso della tavola rotonda sull’automedicazione cui hanno partecipato anche Giacomo Milillo leader della FIMMG, ed Ettore Saffi Giustini, della SIMG). “E’ evidente che la novità della proposta, e la sua rottura con il passato, hanno inizialmente sorpreso tutti gli interessati” dice Andrea Mandelli, presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani. “Però, come ho dichiarato più volte in queste giornate, dobbiamo essere capaci di cogliere questo spinta a innovare in funzione della necessità di rispondere alla crescente domanda di salute potenziando l’assistenza territoriale. E sul territorio ci sono i medici di medicina generale e ci siamo noi farmacisti: è nella logica delle cose creare una forma di integrazione su una serie di obiettivi e, per usare un concetto ben espresso dal dottor Milillo, di messa in rete delle due componenti.

Del resto, già la Legge 69, nel delineare il quadro della farmacia dei servizi, pur non entrando nei dettagli, prescrive questo coordinamento nei servizi di secondo livello”. Secondo il Presidente della Federazione va riconosciuto al Ministro anche il merito di aver stimolato il confronto tra le professioni, oltre a medici e farmacisti anche gli infermieri e gli altri operatori  sanitari e sociosanitari. “Ora si tratta di ragionare sulle modalità in cui si potrà attuare questa integrazione delle prestazioni territoriali, che come tutte le reali innovazioni non potrà che essere graduale. Quel che conta  è avviare il processo senza preconcetti e con reale spirito di collaborazione, come abbiamo sempre fatto con questo Ministero che ha davvero dimostrato di tenere nella giusta considerazione il ruolo del servizio farmaceutico italiano” ha concluso Mandelli.

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