Politica e Sanità
16 Novembre 2011I giudici del Lussemburgo giudicano compatibili con il Trattato europeo istituti come la pianta organica: si tratta di una limitazione a vantaggio di un equo accesso ai servizi per tutta la popolazione
La nuova sentenza della Corte di Giustizia Europea ribadisce la compatibilità della regolamentazione del servizio farmaceutico nazionale con le norme sulla libertà di stabilimento sancite dal Trattato europeo. La pronuncia del giudice è intervenuta a proposito di un rinvio pregiudiziale del Tribunal Superior de Justicia de Asturias (Spagna) che nutriva dubbi sulla compatibilità della normativa spagnola, che prevede un criterio geodemografico, analogo a quello italiano, in base al quale è fissato un quorum di 2800 abitanti per lapertura di una nuova farmacia, con lulteriore requisito di una distanza minima di 250 metri tra una farmacia e laltra. �La Corte ha ripetuto quanto sostenuto anche nella sentenza favorevole allItalia rispetto alla titolarità riservata ai farmacisti� dice il Presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani. �Queste norme sono effettivamente una limitazione della libertà di stabilimento, ma una limitazione proporzionata alla necessità di garantire laccesso al farmaco e, di conseguenza, la tutela della salute in modo omogeneo sul territorio nazionale, evitando che le farmacie si concentrino nelle zone più favorevoli, lasciando sguarnite le aree disagiate�. I giudici hanno comunque rilevato che lapplicazione rigida di questi criteri può generare delle contraddizioni: in unarea rurale a bassa densità di popolazione il rispetto del quorum può portare alla presenza di una sola farmacia in unarea molto vasta; al contrario, rispettare il criterio della distanza in una zona molto popolosa (il centro di una metropoli, per esempio) può far sì che operi una sola farmacia in un quartiere con una popolazione molto superiore al quorum stesso. Tuttavia i giudici del Lussemburgo dicono che spetta al giudice nazionale vigilare che lapplicazione della norma generale, che prevede eccezioni per situazioni particolari, non contrasti con la sua finalità di garantire un accesso adeguato al farmaco da parte della popolazione. �Bisogna sottolineare� aggiunge Mandelli �che lindicazione della Corte va nella stessa direzione dei progetti di riforma del servizio farmaceutico italiano, attualmente allesame della Commissione Igiene e Sanità del Senato, che prevedono appunto la deroga dalla pianta organica per particolari situazioni�. Per la Federazione, anche questa pronuncia è una conferma della validità dei principi che reggono lorganizzazione del servizio farmaceutico italiano, che già oggi è al primo posto nel gradimento dei cittadini, così come conferma la validità della visione del Ministero della salute che ha individuato nella farmacia uno dei perni dellassistenza sul territorio.
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