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Politica e Sanità

16 Novembre 2011

Più professione per uscire dalla crisi


Si è svolto mercoledì 24 giugno il Consiglio Nazionale della Federazione.

Un incontro particolarmente atteso, anche in ragione della delicata situazione economica e dei sacrifici che questa impone in tutta Europa. Nella sua relazione, il Presidente Andrea Mandelli ha compiuto una ricognizione approfondita dello scenario, individuando con precisione le origini delle difficoltà attuali, ma anche gli elementi che possono offrire una via d’uscita dalla congiuntura sfavorevole. Mandelli ha ricordato come le tendenze in atto nel mercato del farmaco fossero già individuate da tempo, e come gli eventi congiunturali, ieri il Decreto Abruzzo, oggi la manovra da 24 miliardi, abbiano accentuato ma non creato le difficoltà del servizio sanitario e, in particolare, del servizio farmaceutico. Servizio farmaceutico oggi come in passato soggetto a tagli ben difficilmente sopportabili senza conseguenze sul piano dell’occupazione e della capillarità del servizio. Mandelli ha però indicato anche gli elementi positivi che si possono rintracciare nello scenario attuale, a cominciare dall’innegabile ritorno della professione. Dalle sentenze della Corte di Giustizia europea all’istituzione della farmacia dei servizi, passando per la legge sulle cure palliative, si è assistito a una serie di conferme dell’importanza della figura del farmacista nel processo di tutela della salute. L’uscita dalla crisi, per il presidente della Federazione va individuata nello sviluppo della professionalità, che significa ampliamento delle competenze, capacità di innovare e di prepararsi ai nuovi ruoli all’interno del Servizio sanitario, ma anche del mondo del farmaco in generale. La sottolineatura del ruolo professionale ha anche implicazioni dirette sull’aspetto economico dell’attività, a cominciare dalla modalità di remunerazione della dispensazione del farmaco, che per la Federazione � non da oggi � va sganciata dal prezzo del medicinale. Un’impostazione che l’assemblea ha condiviso all’unanimità, come testimoniato dai molti interventi successivi alla relazione, e dall’approvazione dei punti programmatici discussi dal Comitato centrale:

 



  • v                              modificazione del parametro della popolazione per l’apertura delle farmacie;
  • v                              Apertura, a determinate condizioni in deroga alla pianta organica, di farmacie nelle frazioni e nei centri abitati minori, prevedendo criteri a garanzia della sostenibilità economica delle farmacie limitrofe;
  • v                              apertura extra quorum di farmacie negli aeroporti, nelle principali stazioni ferroviarie e marittime, nei grandi snodi autostradali, nei grandi centri commerciali;
  • v                              apertura di un dispensario farmaceutico (cioè una succursale della farmacia più vicina) nei piccoli centri;
  • v                              indizione di un concorso straordinario per soli titoli per assegnare le farmacie istituite sulla base dei nuovi criteri individuati e revisione delle attuali norme in materia di procedure concorsuali ordinarie;
  • v                              previsione di un criterio per l’individuazione della dotazione minima di farmacisti presenti nell’organico delle farmacie;
  • v                              revisione della disciplina prevista dalla L. 405/2001, finalizzata alla dispensazione nelle farmacie aperte al pubblico di medicinali innovativi;
  • v                              revisione dell’attuale regime della remunerazione;
  • v                              introduzione di un limite massimo di età per la titolarità e la direzione delle farmacie;
  • v                              istituzione di un Fondo di solidarietà a sostegno delle farmacie che operano in zone disagiate.
 

Per il presidente della Federazione, le giuste preoccupazioni per i posti di lavoro messi a repentaglio, per la sopravvivenza delle farmacie nelle sedi disagiate, per la possibilità di restare sul territorio con risorse adeguate, per esempio, alle nuove funzioni attribuite con la Legge 69/2009, non devono indurre a contrapposizioni frontali, ma devono spingere ad agire con la massima razionalità, perseguendo il dialogo e il confronto a tutti i livelli, perch� va trovata una soluzione che tenga presente tutti gli attori del comparto del farmaco.

�Se sono riuscito a trasmettere adeguatamente la mia visione di questo momento non facile, non vi sorprenderò dicendo che non vedrete una Federazione in difesa, ma all’attacco� ha concluso Mandelli �Da questa crisi si esce facendo un passo avanti, non mezzo passo indietro sperando di conservare almeno un po’ di terreno. Dobbiamo spostare in avanti il confine che delimita la nostra attività. Saremo sempre farmacisti, ma lo saremo in molti modi diversi: saremo più specializzati che in passato, lavoreremo nelle farmacie di comunità con strumenti diversi, saremo negli Ospedali con responsabilità dirette verso il paziente, opereremo nell’industria magari in ruoli inediti come il rapporto con la comunità scientifica. Ma ci riconosceremo sempre in una sola professione, in un Ordine e in una Federazione che saranno sempre accanto a tutti i colleghi, per comprendere le loro aspirazioni e i loro bisogni e per difenderli, sempre�.

 

 

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