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Politica e Sanità

16 Novembre 2011

Sanatoria a pagamento: prime reazioni


Associazioni dei titolari di esercizi di vicinato e sindacati dei farmacisti collaboratori intervengono sull’emendamento alla Finanziaria presentato dai senatori Piccone e Tancredi   Essere Farmacisti, associazione che raggruppa i farmacisti titolari di esercizi di vicinato, è intervenuta ieri con un comunicato stampa sull’emendamento alla Finanziaria relativo alla sanatoria “a pagamento” delle parafarmacie presentato dai Senatori Filippo Piccone e Paolo Tancredi (PDL), di cui si è dato conto nel Farmacista 33 di venerdì 25 giugno presentando anche le critiche e le riserve della Federazione.
�Essere Farmacisti si è fatta promotrice dell''ideazione, stesura e presentazione - si legge nel comunicato - controllando ogni passaggio mediante consulenza tecnica, del provvedimento che finalmente oggi trova suggello ufficiale nella presentazione di un emendamento alla finanziaria da parte di autorevoli esponenti della maggioranza. Un provvedimento che, come già dicemmo a gennaio, propone senza se e senza ma la trasformazione degli esercizi di vicinato di proprietà di farmacisti in farmacie convenzionate con il servizio sanitario nazionale�. Il testo prosegue dicendo che �ora il Governo non può più ignorare le parafarmacie, il servizio che stanno svolgendo sul territorio per la popolazione� e che �adesso il Governo è pronto a compiere la vera liberalizzazione, permettendo l''apertura di 2-3.000 nuove farmacie in tempi rapidissimi. Inoltre con l''introduzione di una tassa di concessione "una tantum", lo Stato stesso avrà delle entrate finanziarie aggiuntive e inaspettate� da destinare, nell’intenzione dei presentatori, alla ricostruzione dell’Aquila.

Sullo stesso emendamento si è pronunciata la Filcams CGIL, che rappresenta i farmacisti che operano come collaboratori di farmacia, che ha definito preoccupante l’emendamento, dicendo che si è �di fronte a una manifesta volontà di introdurre un principio discriminatorio, lontano da qualsiasi forma di riconoscimento meritocratico, fra coloro che hanno la disponibilità economica di aprire una parafarmacia (grandi società e possessori di parafarmacie in primis)  e  i farmacisti non titolari. Non possiamo non ricordare - prosegue il comunicato - come in questa fase delicata, a fronte anche dei tagli annunciati al settore, le priorità siano altre a partire dalla salvaguardia delle professionalità esistenti da raggiungere innanzitutto attraverso azioni decise a tutela dell’occupazione e uno sforzo di ridisegno legislativo complessivo del settore che, come sindacato di categoria, abbiamo posto tempestivamente all’attenzione della XII Commissione Igiene e Salute del Senato�. Secondo la Filcams, dunque, l’accesso alla titolarità delle farmacie non può prescindere da alcuni requisiti minimi tra cui, in primo luogo, la rapidità nello svolgimento dei concorsi, e una conseguente certezza  nell’assegnazione delle sedi, solo con queste modalità conclude il sindacato �si potrebbe offrire una concreta risposta alle giuste aspettative dei tanti farmacisti non titolari che legittimamente ambiscono a raggiungere il traguardo della titolarità di una farmacia. Crediamo pertanto, in virtù di queste considerazioni e di evidenti ragioni di contesto, l’emendamento in oggetto debba essere ritirato o comunque non accolto nelle fasi successive di confronto parlamentare�.

Analoghe posizioni quelle espresse dalla FIAFANT, che �chiede ai senatori Piccone e Tancredi il ritiro immediato dell’emendamento che lederebbe il giusto diritto dei farmacisti non titolari al conseguimento della titolarità di una farmacia per meriti professionali, creando, inoltre, un elemento turbativo nel quadro delle piante organiche comunali. La sanatoria delle parafarmacie così come proposto nel comma 1 e 3 andrebbe a sottrarre farmacie da assegnare per concorso, a favore di chi ha avuto le possibilità economiche di aprire una parafarmacia o più parafarmacie. Il secondo capoverso del comma 4 seleziona maggiormente secondo reddito, inserendo una tassa di 300.000 �, un ulteriore indirizzo dell’emendamento a favore dei gestori ricchi di parafarmacie. Si eliminano, così anche i non titolari che con sacrifici anno aperto una parafarmacia e che hanno, ora, difficoltà economiche date dalla crisi e dal mancato sviluppo di questo tipo di sistema distributivo�.

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