Politica e Sanità
16 Novembre 2011Una proposta scandalosa che rischia di trasformarsi in �un''appropriazione indebita sui ricavi dell''industria farmaceutica�. E'' duro il commento del presidente di Farmindustria, Sergio Domp� sull''emendamento alla manovra finanziaria sulla farmaceutica presentato in Commissione Bilancio del Senato dal relatore Antonio Azzolini (Pdl) - e che spalma la riduzione del taglio dei margini di ricavo dei grossisti sui medicinali su tutta la filiera. Una ridistribuzione che peserà per il 2,43% sulle aziende farmaceutiche e per l''1,22 % sulle farmacie, che nelle indicazioni del decreto avrebbero dovuto sostenere per intero il peso del taglio. �Mi rifiuto - dice Domp� - di pensare che tutto questo sia vero. Significherebbe che per ridurre un margine indebito, che è stato acquisito negli anni, in una situazione economica come quella che stiamo attraversando, si riducono i ricavi dell''industria e addirittura si aumentano quelli delle farmacie che del margine indebito hanno ampiamente usufruito�. �Sostenere che le farmacie, se venissero accolte le loro richieste, non contribuirebbero al contenimento della spesa richiesto dalla manovra finanziaria del Governo, ma potrebbero addirittura guadagnare di più - come ha fatto il Presidente di Farmindustria Sergio Dompè - è unaffermazione non fondata�. Gli risponde a stretto giro di posta Annarosa Racca, Presidente di Federfarma. Le farmacie non hanno chiesto al Governo e al Parlamento di essere esonerate dai sacrifici, n� tanto meno di guadagnare di più hanno chiesto di pagare un importo sostenibile, proporzionato alle loro possibilità economiche, e hanno chiesto di ripartire equamente lintero sacrificio richiesto sullintera filiera, di cui fanno parte anche industrie e grossisti. Oggi, invece, le misure previste dalla manovra gravano quasi totalmente sulle farmacie, chiamate a pagare, di tasca propria, oltre 400 dei 600 milioni di euro richiesti al settore, oltre a quota parte degli altri risparmi posti a carico dellintera filiera�. �Lemendamento - continua Racca - tiene conto proprio di questa richiesta e attribuisce, per soli 6 mesi, una parte dellonere (circa 130 milioni di euro) allindustria farmaceutica�. Non solo �dal 2011, secondo quanto previsto dallemendamento, lindustria non dovrà sostenere altri oneri, mentre la farmacia continuerà a contribuire al contenimento della spesa attraverso un nuovo sistema di remunerazione per i farmaci erogati a carico del SSN. Il nuovo sistema di remunerazione, non più interamente agganciato al prezzo del farmaco, dovrà garantire una riduzione della spesa per il SSN. Si tratta di una rivoluzione che inciderà profondamente sulleconomia delle farmacie e che tenderà a remunerare la prestazione professionale del farmacista più che lattività commerciale, come auspicato dallo stesso Ministro della salute�.
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