Politica e Sanità
16 Novembre 2011Nel nuovo documento programmatico della Regione cè spazio anche per le farmacie, con la promessa di unintegrazione nella rete territoriale per fare in modo che eroghino cure nel rispetto dellequilibrio di bilancio La Lombardia punta sulle Uccp, le Unità complesse delle cure primarie che la Convenzione dei medici di famiglia designa eredi dirette di Utap e medicine di gruppo. Lindicazione arriva dal Piano sociosanitario 2010-2015, approvato nei giorni scorsi dalla Giunta regionale su proposta del presidente, Roberto Formigoni, e dellassessore alla Sanità, Luciano Bresciani. Tra le linee portanti del piano, che detta gli indirizzi programmatici del servizio sanitario lombardo per gli anni a venire, spiccano il �potenziamento dei servizi territoriali di assistenza per la cura della cronicità�, allo scopo di ridurre i ricoveri in ospedale, e listituzione di �strutture di ricovero intermedie�, tra ospedale e domicilio, attraverso la riconversione di posti letto già esistenti. Ed è proprio al capitolo relativo alle cure territoriali che il Piano gioca la carta delle Uccp, che serviranno a �valorizzare il ruolo dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta� e garantire �assistenza sanitaria di base, diagnostica e prestazioni ambulatoriali di primo livello�. Il tutto con lobiettivo di ridurre �l''accesso improprio al Pronto soccorso e realizzare la continuità dell''assistenza sul territorio, garantendo le cure ai pazienti cronici e in assistenza post-acuta�. Va detto subito che Uccp non necessariamente è sinonimo di Utap: nella convenzione per la medicina di famiglia firmato lanno scorso, infatti, le Unità complesse di cure primarie possono vestire panni differenti in base ai progetti delle singole Regioni: chi vorrà farle assomigliare alle vecchie Utap, chi preferirà la medicina in rete e via di seguito. A giudicare tuttavia da quanto scrive il Piano a proposito di diagnostica e prestazioni ambulatoriali di primo livello, limpressione è che la Lombardia guardi a qualcosa di molto vicino a quelle aggregazioni di medici che tanto inquietano i farmacisti. Non a caso, nel capitolo dedicato alla medicina generale, il Piano auspica �accordi con i comuni e/o altre istituzioni pubbliche e private per favorire la disponibilità di locali o strutture che permettano la realizzazione� di tali forme aggregate. E le farmacie? Nel documento programmatico della Regione cè spazio anche per loro: si cita la legge 69 sui nuovi servizi (ma mancano accenni alla convenzione regionale), si parla di coinvolgimento dei presidi nellassistenza domiciliare, nella distribuzione diretta e nel monitoraggio dei farmaci e infine si promette �lintegrazione nella rete territoriale per fare in modo che le farmacie �eroghino cure nel rispetto dellequilibrio di bilancio�. Da Federfarma Lombardia commenti positivi: �La nostra è una delle Regioni che è più vicina alle farmacie� spiega Annarosa Racca �siamo presenti a tutti i tavoli di concertazione aperti dalla Giunta e al convegno che abbiamo organizzato qualche mese fa alla vigilia delle elezioni regionali il governatore Formigoni si è schierato dalla parte della farmacia dei servizi�. Quanto alle Uccp, per ora nessun allarme: �Vedremo che cosa metterà i piedi la Regione: il nostro auspicio è che non si riduca la capillarità degli studi sul territorio, ma esempi come il Veneto � dove sulle Utap è stata fatta marcia indietro � dimostrano quali siano le scelte più oculate�.
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