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Politica e Sanità

16 Novembre 2011

Farmaci troppo costosi per le popolazioni povere


I farmaci curano, ma possono anche svuotare le tasche, soprattutto quelle di chi già ha difficoltà ad andare avanti: una parte considerevole, fino al 86%, della popolazione che vive nei Paesi a reddito medio e basso potrebbe cadere in povertà a causa dell''acquisto di comuni medicinali salvavita. Sono i risultati di uno studio condotto da Laurens Ni�ns della Erasmus University di Rotterdam (Olanda) pubblicato questa settimana sulla rivista “PLoS Medicine”. L''indagine ha anche indicato che le versioni generiche di questi prodotti hanno un prezzo notevolmente più abbordabile rispetto ai griffati e che potrebbero essere l''arma per impedire l''impoverimento di questi pazienti. Con l''obiettivo di mostrare l''impatto del costo dei medicinali sulle popolazioni più povere, gli autori hanno analizzato la percentuale di persone che sarebbero spinte in condizioni di povertà, cioè un livello di reddito fra 1,25 e 2 dollari al giorno, per pagare i farmaci salvavita di cui necessitano. Gli autori hanno dunque calcolato il “tasso di impoverimento” relativo a quattro farmaci in 16 Paesi a basso e medio reddito, mettendo a confronto il reddito pro capite giornaliero, prima e dopo l''ipotetico acquisto di uno dei seguenti prodotti: il broncodilatatore salbutamolo,l''antidiabete glibenclamide, l''antipertensivo atenololo, l''antibiotico amoxicillina. I risultati dello studio mostrano che il costo elevato dei farmaci ha effetti catastrofici sui poveri. Inoltre, il trattamento di condizioni croniche come asma, diabete e malattie cardiovascolari spesso richiede una combinazione di medicinali, cosa che potrebbe avere una ripercussione ancora più grave di quanto rilevato dallo studio.

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