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Politica e Sanità

16 Novembre 2011

Spesa e strategie di governo al Congresso Sifo


I farmacisti ospedalieri si riuniscono da oggi a Cagliari, per conoscere in anteprima i temi trattati, Farmacista33 ha incontrato Paolo Sanna
Prontuari regionali e aziendali, prezzi di riferimento per la rimborsabilità, gare per classe terapeutica, corsie preferenziali per generici e biosimilari. è sempre più vasto il repertorio degli interventi messi in campo dalle Regioni per governare la spesa farmaceutica, ed è sempre più importante il contributo scientifico e culturale che a tali politiche forniscono i farmacisti ospedalieri. Una prova arriverà dal 31� Congresso della Sifo, al via oggi a Cagliari: il programma dei lavori, che si protrarranno fino a venerdì, contempla infatti una riflessione approfondita sulle strategie e sulle politiche varate dalle regioni per controllare la spesa farmaceutica, a cominciare da quella ospedaliera. Anticipa i contenuti del dibattito Paolo Sanna, presidente del congresso cagliaritano e direttore farmaceutico dell’azienda ospedaliera Brozzu di Cagliari.

Dottor Sanna, in termini concreti qual è il contributo dei farmacisti ospedalieri al governo della spesa?
�Per quanto concerne la territoriale, la nostra partecipazione consiste essenzialmente nell’assicurare ai medici di famiglia un’informazione indipendente sul farmaco - almeno laddove esistono esperienze di questo genere - e nell’elaborare dati e tabelle sui trend prescrittivi�.

Sulla spesa ospedaliera, invece?
�Anche qui come sul territorio, i medici risentono di pressioni dirette a orientare stabilmente la prescrizione sui farmaci più innovativi e quindi più costosi. Il farmacista ospedaliero rappresenta una voce autonoma capace di aggiornare i prescrittori su tutte le alternative terapeutiche disponibili, senza risentire dell’informazione proveniente dall’industria. Cito a sostegno l’esperienza in corso a Torino sul farmacista di reparto: grazie a questa figura, che monitora la terapia al letto del paziente, è stato ottenuto un risparmio del 40% sulla spesa farmaceutica sostenuta dalla struttura�.

E poi ci sono i Prontuari regionali e aziendali. è un tema spesso al centro di polemiche: per molti sono soltanto uno strumento con cui ritardare l’acquisto di un nuovo farmaco, tanto che il ministro Fazio ha promesso un decreto�
�I ritardi sono spesso il riflesso di un problema organizzativo. I prontuari sono aggiornati da commissioni regionali e aziendali formate da professionisti che a questo lavoro possono dedicare soltanto ritagli di tempo. Alcune regioni � come l’Emilia Romagna � si sono date una struttura efficiente, altre no. Poich� l’inserimento in prontuario di un farmaco appena autorizzato impone spesso un’attenta analisi della letteratura, i ritardi diventano una spiacevole conseguenza�.

Ci spieghi: perch� rianalizzare letteratura e studi scientifici di un farmaco che ha ricevuto l’approvazione dell’Ema o dell’Aifa?
�Le agenzie del farmaco valutano una nuova specialità sotto due profili, efficacia e non inferiorità rispetto al competitor di riferimento. Nelle commissioni invece il nuovo farmaco viene valutato in termini di superiorità: se, a parità di trattamento, un farmaco già collaudato garantisce gli stessi risultati di una nuova molecola più costosa, perch� dovrei preferire quest’ultima? Sono selezioni che sempre più spesso le regioni si trovano costrette a fare, per salvaguardare spesa e risorse pubbliche�.

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