Politica e Sanità
16 Novembre 2011Secondo unindagine dellAssociazione dei consumatori la concorrenza fa bene al risparmio dei cittadini. Almeno per quel che riguarda il mercato dellautomedicazione Nel mercato dei farmaci da banco la liberalizzazione sembrerebbe funzionare. è questa la conclusione di unindagine condotta da Altroconsumo, secondo la quale se si sceglie il punto vendita più conveniente, come nei corner degli ipermercati, il prezzo scende anche del 18%. In più dall''anno della liberalizzazione, cinque anni fa, i prezzi sono in frenata: l''aumento è stato al massimo del 3,4%, mentre tra il 2000 e 2005 l''incremento era stato del 19%. Il quadro descritto emerge dall''indagine condotta da Altroconsumo in dieci città italiane (Bari, Bologna, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Palermo, Roma, Torino, Verona). Confrontati i prezzi di 68 farmaci senza obbligo di ricetta rilevati in 144 punti vendita tra farmacie (111), parafarmacie (17) e ipermercati (16). Un segnale positivo che secondo lassociazione consumatori dovrebbe portare a ulteriori liberalizzazioni come per esempio la vendita dei farmaci in fascia C con ricetta, in presenza del farmacista, fuori dalle farmacie. Non esattamente lorientamento attuale, continua la nota di Altroconsumo, visto che sono in discussione proposte di legge che ingessano il mercato. Ma non finisce qui. Secondo Altroconsumo la liberalizzazione del settore, partita nel 2006, e l''allargamento dei canali di vendita ha stimolato la concorrenza tra il punto vendita tradizionale, la farmacia, e i nuovi entrati nel gioco, parafarmacie e iper, ampliando la forbice di prezzo che arriva a registrare differenze di 70%, per uno stesso farmaco. A fronte delle possibilità di risparmio permane ancora una certa opacità nel presentare il prezzo finale del prodotto al consumatore. Dal gennaio 2008 sono stati aboliti i prezzi massimi di riferimento sui farmaci senza ricetta, lasciando libertà al farmacista di stabilirne l''entità. Dovrebbe fare bella mostra di s� un listino prezzi, obbligatorio per legge dal 2008, purtroppo spesso inesistente: solo nel 42% dei punti vendita visitati esiste un elenco dei prezzi dei farmaci aggiornato al 2010, e solo nel 28% il consumatore ha la possibilità di consultarlo.
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