Politica e Sanità
16 Novembre 2011Hanno lasciato il dicastero della Salute e sono diretti alla Conferenza Stato-Regioni, dove dovrebbero essere esaminati la prossima settimana, i decreti del ministro Fazio sui nuovi servizi. Tre in tutto: uno per normare lattività di infermieri e fisioterapisti, uno sul Cup e uno sulle prestazioni diagnostico-strumentali di primo e secondo livello. Messi assieme disegnano una farmacia che può legittimamente proporsi come centro territoriale di servizi per la salute, ma a patto di soddisfare alcuni obblighi strutturali che rischiano di mettere in difficoltà gli esercizi più piccoli e senza che ancora ci siano risposte certe sulla domanda che più assilla i titolari: chi pagherà per le nuove prestazioni?
Partiamo dal decreto su infermieri e fisioterapisti. I primi potranno erogare in farmacia, previa prescrizione del medico (e a carico del Ssn se la ricetta è rossa, a carico del paziente se la ricetta è bianca) prestazioni quali �il supporto alle determinazioni analitiche� relative agli esami di autocontrollo, medicazioni e cicli iniettivi intramuscolo, attività di educazione sanitaria e iniziative finalizzate a favorire laderenza alle terapie; a domiclio del paziente, invece, gli infermieri potranno erogare �le prestazioni rientranti nel proprio profilo professionale� sempre a patto che ci sia la prescrizione del medico. Per quanto concerne i fisioterapisti, i servizi erogabili in farmacia (sempre previa indicazione del medico) comprendono lassistenza ai programmi di prevenzione e riabilitazione del paziente, lattività terapeutica per la rieducazione funzionale delle disabilità motorie e la verifica dellefficacia della metodologia riabilitativa agli obiettivi di recupero funzionale. Il titolare (o il direttore) è tenuto a garantire che i professionisti sanitari in servizio nella sua farmacia posseggano i requisiti richiesti per legge, così come è sua la responsabilità del coordinamento organizzativo e gestionale dei servizi erogati nel presidio o a domicilio. La farmacia, inoltre, deve rispettare �tutti gli specifici requisiti relativi ai settori professionali, sanitari e tecnico-strutturali previsti dalla normativa statale, regionale e comunale�.
Per quanto concerne la retribuzione dei servizi, il decreto demanda alla Convenzione con il Ssn il compito di definire �i principi e i criteri� per la quantificazione delle tariffe, così come �i requisiti minimi di idoneità dei locali nel cui ambito le prestazioni sono erogate�. Finch� la Convenzione non verrà rinnovata, in ogni caso, tali requisiti �sono quelli che le disposizioni di legge stabiliscono per lo svolgimento di attività infermieristiche e fisioterapiche�.
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