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Politica e Sanità

16 Novembre 2011

Campania, “bad company” per sottrarre Asl a rivalse creditori


C’è tutta la creatività di cui sono capaci i campani nella proposta di legge sull’accertamento della situazione debitoria delle Asl attualmente all’esame del Consiglio regionale. Il testo, infatti, ipotizza l’istituzione di un’Agenzia regionale per i pagamenti in sanità (Arps), alla quale le Asl della regione dovrebbero rimettere tutti i debiti maturati al 31 dicembre prossimo. L’Arps diverrebbe ufficialmente operativa dal 1 gennaio 2001 e da quella data avvierebbe la progressiva estinzione dei debiti accumulati attraverso procedure di tipo fallimentare: transazioni con i creditori, pagamenti di acconti in misura proporzionale alla liquidità di volta in volta disponibile eccetera. In sostanza, l’obiettivo della proposta di legge è quello di creare una “bad company” (termine del linguaggio finanziario con cui si indica una società creata apposta per farsi carico delle passività di un gruppo) che dal nuovo anno sottrarrebbe le Asl campane dal rischio di azioni giudiziarie coattive sui debiti maturati fino a tutto il 2010. In quanto priva di capitale, infatti, l’Arps non potrà essere soggetta a ingiunzioni o pignoramenti e i creditori dovranno rassegnarsi ai tempi dell’Agenzia. �A leggere alcuni articoli del progetto di legge� specifica Michele Di Iorio, presidente di Federfarma Napoli �i titolari non vedranno i primi soldi prima del novembre 2011�. Inevitabile quindi che sul testo cadessero immediatamente gli strali del sindacato partenopeo. �La dilazione dei tempi di pagamento prevista dalla proposta� tuona Di Iorio �metterebbe in ginocchio i titolari, già oberati dai costi finanziari e impossibilitati ad accedere a ulteriore credito�. La richiesta di Federfarma Napoli, ufficializzata in una risentita lettera già inviata al governatore Caldoro, è quindi quella di avviare un confronto �con una categoria che è sempre stata pronta a collaborare con l’Amministrazione ma non è disponibile a subire le sue improvvisazioni�.

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