Politica e Sanità

16 Novembre 2011

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Tra gennaio e settembre sono state vendute in Italia 1.360 milioni di confezioni di farmaci, per un giro d’affari che in valori corrisponde a quasi 14.508 milioni di euro. I dati arrivano da Anifa, l’associazione delle industrie di automedicazione, e confermano anche per quest’anno una crescita del mercato farmaceutico a dir poco debole, sia in volumi (+1,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente) sia nelle vendite (+0,8%). Si tratta peraltro di medie, perché le cifre relative al solo comparto dei Sop (Senza obbligo di prescrizione) parlano di un incremento a valori (+1,6%) cui però corrisponde un calo apprezzabile delle confezioni vendute (-2,6%). Stesse tendenze anche nei due sottogruppi del segmento, cioè automedicazione (+1,0% in valori, -2,8% in confezioni) e Sp (senza pubblicità: +3,3% in valori, -2,3% in unità). Per i farmacisti le consolazioni arrivano dal confronto tra canali di vendita: per i Sop, infatti, la farmacia rimane comunque il canale di acquisto privilegiato : il 91,9% delle confezioni vendute è infatti passato dalle farmacie, il 4,7% dalle parafarmacie e il 3,5% dai corner Gdo. Anche qui, però, qualche ombra: rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, infatti, le farmacie lamentano un calo del 3,2% in volumi, mentre parafarmacie e corner registrano un incremento rispettivamente del 5,8% e dell''1,4%. Quanto ai prezzi di vendita dei Sop, infine, i tre canali fanno registrare aumenti pressoché omogenei rispetto al 2009: + 2,45% nelle farmacie, +2,75% nelle parafarmacie e +3,78% nella Gdo.