Politica e Sanità

16 Novembre 2011

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Spesa farmaceutica nell’occhio del ciclone in Abruzzo, con la Regione già costretta a rifare i conti nonostante l’anno sia appena iniziato. La colpa è della proposta di riparto del fondo sanitario 2011 approntata nei giorni scorsi dal ministero della Salute, che assegna all’Abruzzo una cinquantina di milioni in meno rispetto alla cifra messa a preventivo nel bilancio. Lo schema ministeriale deve ancora essere vagliato dalla conferenza delle Regioni (incontro il 20 gennaio) che potrebbe ottenere ampi rimaneggiamenti, ma per la giunta abruzzese è un’altra doccia fredda dopo quella di novembre determinata dalla scoperta di un “buco” di 360 milioni nei conti del servizio sanitario regionale. La Regione ha già in cantiere alcune misure d’emergenza (tra le quali un incremento del ticket, un aumento delle accise sulla benzina e la richiesta allo Stato di un prestito agevolato) ma il sub commissario alla Sanità, Giovanna Baraldi, ha puntato da mesi la lente sulla spesa farmaceutica regionale, cresciuta del 2,5% nei primi nove mesi del 2010 secondo i più recenti dati dell’Osmed (la media nazionale è ferma allo 0,8%). La Baraldi se l’è presa finora con i medici di famiglia, ma soltanto a parole. Il campanello d’allarme però ha già iniziato a suonare, perché i generalisti non solo hanno già respinto le accuse del sub commissario, ma hanno già pronte le controproposte per risparmiare sulla spesa: «Da tempo proponiamo un tavolo con gli ospedalieri per definire percorsi terapeutici condivisi» ha detto a Doctornews Giuseppe Palumbo, segretario regionale della Fimmg «e da tempo invochiamo un incremento della distribuzione diretta, in Abruzzo tra le più basse del paese».